Warm Bodies di Isaac Marion

Warm Bodies è un libro curioso ed interessante, Isaac Marion riesce a raccontare una storia di zombie che è anche una storia d’amore mantenendo alti i livelli di interesse generale e senza scendere (quasi) mai nel romanticismo esasperato. Ed anche (quel che forse più conta) tenendosi lontano mille miglia da Twilight.

R (il nome completo non lo ricorda) vive (anzi non-vive) in un aeroporto insieme a centinaia di zombie come lui. Va su e giù per le scale mobili, gira in tondo e ogni tanto parte per qualche spedizione di caccia alla ricerca di cibo vivo.
Durante una di queste si imbatte in Julie e scatta qualcosa. Invece di mangiarla se la porta dietro e prova a proteggerla e la cosa curiosa è che ci riesce.

Le cose interessanti che si inventa Marion sono parecchie.
Abbiamo questi zombie che hanno già in partenza un minimo di consapevolezza, si organizzano, si accoppiano (non fisicamente) adottano e proteggono bambini zombie, creano dei corsi di preparazione per sopravvivere.
E poi naturalmente, grazie a R e Julie, evolvono.

Per dare un po’ di vitalità al racconto (che in quanto narrato in prima persona da uno zombie sarebbe di suo un po’ piatto) Marion decide che quando R mangia un pezzo di cervello, ecco che rivive momenti della storia dell’uomo che ha mangiato… e siccome mangia il cervello del fidanzato di Julie…

La storia d’amore, come detto, è minima, accennata, mai consumata, come potrebbe essere una passione freddina per uno zombie, insomma.
E la parte sdolcinata si limita ad essere il richiamo a Romeo e Giulietta, con tanto di balcone e contrapposizione della famiglia (il padre della ragazza in questo caso).

E poi abbiamo la rivolta, la voglia di cambiare, di salvare il mondo e piccoli particolari (non sempre congruenti tra loro) che rendono interessante l’intera vicenda.
Non manca un briciolo di ironia che mi sembra fondamentale.

Ed ora aspettiamo di vedere il film…

Update: eccolo qui il film!

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