Vi racconto in due parole la semplice storia del video che la Repubblica e La Stampa hanno rubato a Quotidiano Piemontese. So che si tratta di pratica usuale, ma questa volta è capitato a noi e quindi vi dico come si sono svolti i fatti.
Venerdì 10 ottobre il mio collega Marco Parella scova su Facebook il video postato da una signora. Si vedono due persone che entrano nella sua abitazione riprese dalla telecamera di videosorveglianza.
La signora ha deciso di mettere il video su facebook nella speranza che qualcuno possa riconoscere i due individui.
Marco me lo segnala e riusciamo a trovare il contatto con la signora. A quel punto lui le scrive e le parla.
Si fa mandare cinque video (quello pubblicato su facebook più altri quattro dei miniti precedenti e successivi), li monta in un unico video, mette la sovrimpressione con la data e perfino pixella i volti degli intrusi perchè c’è un indagine dei carabinieri in corso ed è corretto mantenere il riserbo sui loro volti.
Fatto tutto ciò il video è pronto e Marco lo carica sul canale Youtube di Quotidiano Piemontese e pubblica questo articolo sul giornale con il video embeddato.
Il video ha un discreto successo, gira parecchio sui social e qui arriva il fattaccio.
Nella stessa serata di venerdì Repubblica e Stampa decidono di pubblicare un articolo sulla vicenda ed entrambe lo incentrano naturalmente sul video.
Solo che nessuna delle due testate si premura di contattare la signora, anzi decidono di utilizzare il video di Quotidiano Piemontese (già bello pronto) invece di quello caricato dalla signora su Facebook.
L’operazione sarebbe lecita se i due giornali embeddassero il video da Youtube, ma non lo fanno.
Sia Repubblica che Stampa scaricano il video da Youtube (operazione non concessa dalla piattaforma), lo caricano sui rispettivi canali interni di video (naturalmente senza chiedere la nostra autorizzazione) e lo pubblicano sui loro siti (naturalmente senza nessun riferimento a Quotidiano Piemontese).
La Stampa si è limitata a mettere il video sul proprio canale (e quindi a guadagnare dalle relative pubblicità di contorno).
Repubblica ha invece (come suo solito) inserito il logo di RepubblicaTv e per buon peso inserito anche una pubblicità video in apertura di video (guadagnando quindi in maniera molto più diretta e consistente).
Qui trovate il video su La Stampa.
Qui trovate il video su Repubblica.
Il video è evidentemente quello montato, sovraimpressionato e pixellato dal nostro Marco Parella, come è evidente da questi screenshot che ho realizzato nella malaugurata eventualità che uno o entrambi i giornali decidano di cancellarli prima che Novajo (editore di QP) abbia deciso se e come muoversi nelle sedi legali competenti.
La pubblicità su Repubblica prima del video
Il logo di Repubblica TV e la sovrimpressione inserita da Marco Parella di QP
Il secondo video che dimostra come il video sia quello montato da Parella
I volti pixellati da Parella sul video di Repubblica
Le sovrimpressioni di Parella sul video caricato su la Stampa
Il secondo video che dimostra come il video utilizzato sia quello di Parella
I volti pixellati da Parella nel video de La Stampa
Ora voi cosa potete fare per aiutarci?
Prima di tutto potete condividere questo articolo sui vostri canali social, in modo da denunciare il comportamento per nulla corretto delle due testate.
In secondo luogo, se volete, potete cominciare a seguire Quotidiano Piemontese, magari con un bel like sulla pagina facebook. E quello si che sarebbe un bell’aiuto!
ahahah, certo che siete dei geni a ripubblicare il video con i volti pixelati ahahaha