Avete mai pensato che possa esistere un’altra dimensione parallela alla nostra? Una dimensione in cui altri esseri viventi occupano gli stessi nostri spazi senza che però le nostre storie si incrocino mai? Certo che l’avete fatto, a chi non è capitato? Da questa ipotesi affascinante prende il via Dimensioni coesistenti, il romanzo di Max Penna che fin dal titolo dichiara i suoi intenti.
Un mondo, due dimensioni. Uno, quello che conosciamo, materiale, fisico. Un altro, che occupa gli stessi spazi e (quasi) lo stesso tempo, fatto di energia e pensiero. Gli abitanti dei due mondi non si incontrano mai pur occupando gli stessi spazi. Ognuno ha sue costruzioni, sue storie, sue vite. Però capita qualcosa e allora Valeria riesce a vedere anche il mondo energetico e Evelyne riesce a vedere anche il mondo fisico. Le due ragazze riescono anche ad interagire tra loro.
E da qui parte l’avventura, perchè entrambe avranno bisogno dell’aiuto dell’altra e perchè dovranno convincere gli abitanti del proprio mondo dell’esistenza di una realtà parallela a cui nessuno aveva mai pensato. Ma è davvero così?
Max Penna è abile nel saltare da un mondo all’altro e costruire universi paralleli (non è la prima volta che lo fa). Ci porta piano paino a comprendere cosa sta accadendo, spinge i suoi personaggi a spiegare al lettore una realtà la cui comprensione non è proprio immediata. E lo fa senza risultare didascalico o noioso, con estrema naturalezza. Poi, quando tutto è chiaro (almeno a grandi linee, almeno per quello che i protagonisti possono capire) ecco che si accelera e si va verso un finale che è da thriller vero.
Intorno alle due protagoniste si muovo una serie di personaggi ognuno con il suo ruolo ben preciso. Buoni e cattivi (per quanto si possa essere totalmente buoni o totalmente cattivi) si impegnano per aiutare o impedire alle protagoniste di raggiungere i loro obiettivi. E si vola con un ritmo crescente verso un finale per nulla scontato.
Quello che rimane è un’avventura avvincente ma anche (forse soprattutto) una riflessione su mondi altri, su ipotesi di scienze che vanno oltre quello che fino ad ora la scienza ha spiegato. Del resto è questo il compito della fantascienza, no? Cercare di anticipare risposte che prima o poi potrebbero arrivare davvero.
Qui di seguito la mia inervista con Max Penna al Salone del libro 2018