Diario di un cervello in fuga nel XXI secolo, di Tiziana Lilò

E’ un vero e proprio diario di viaggio il Diario di un cervello in fuga nel XXI secolo, che Tiziana Lilò ha dato alle stampe per la collana I Read It. Siamo nel 2008 e Tiziana e Damiano decidono di abbandonare l’Italia e il gatto per trasferirsi in Inghilterra, destinazione Newcastle.


Lì hanno un solo contatto, “l’Aggancio”, in cui sperano molto per trovare casa e lavoro. Le cose non andranno proprio come sperato e i due protagonisti finiranno per trovarsi in una serie di difficoltà in ogni ambito della vita quotidiana, dalla ricerca dell’appartamento a quella del lavoro, dalle questioni burocratiche ai problemi con la lingua.

A raccontare giorno dopo giorno l’avventura è Tiziana utilizzando uno stile scarno e senza filtri. Viene fuori il carattere della narratrice (non facilissimo), le tensioni che nascono nella coppia, ma soprattutto viene fuori un dettagliato ritratto di cosa deve affrontare una coppia di immigrati italiani che si lancia in un trasferimento (quasi) ad occhi chiusi.

L’elenco della ricerca di appartamenti, della ricerca di lavori (soprattutto), dei viaggi infiniti tra gli uffici pubblici e quelli universitari (ma la burocrazia ingarbugliata non era una caratteristica tutta italiana?), della mancanza di aiuti, delle piccole e grandi truffe è sostanzialmente infinito e abbatterebbe chiunque. I nostri due eroi cercano di non demordere.

Il libro, pur non avendo ambizioni letterarie, è ironico e si legge con divertimento. Senza però dimenticare che si tratta di storia vera. Se volete approfondire trovate qui la mia intervista con Tiziana Lilò.

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