Ci sono libri che si rivelano sorprendenti e curiosi fin dalla loro ideazione. E’ il caso del nuovo volume di Andrea Raimondi, edito da Baima e Ronchetti. Ammetto di non aver mai pensato di trovarmi a leggere un libro sui Piemontesi di Britannia. Vado anche oltre: ammetto di non aver mai nemmeno ipotizzato che qualcuno potesse affrontare un tema simile.
Ed invece Andrea Raimondi lo fa, con gusto e leggerezza, e cui fa scoprire una serie di figure poco o punto note al pubblico italiano. Io, che mi vanto di aver accumulato negli anni una discreta cultura generale, non non conoscevo l’esistenza dei personaggi trattati nel libro, se si escludono Beppe Fenoglio e Giuseppe Baretti.
E invece l’autore ci porta nel mondo di ben dieci personaggi (uno è un libro, ma non stiamo a sottilizzare), dieci piemontesi che hanno avuto un ruolo importante o quantomeno curioso (comunque interessante) nella storia del Regno Unito.
Si parte dal Vercelli Book, uno dei libnri più antichi in lingua inglese, conservato a Vercelli. Poi si passa al cardinale Guala Bicchieri, vercellese che conquistò i reali oltremanica nel 1200. E ancora David Rizzo, musicista e cortigiano che ebbe una presunta realzione con Mary Start, che gli costò la vita.
Percorso inverso per Samuel Morland, che ebbe un ruolo nella drammatica vicenda delle persecuzioni dei valdesi in Piemonte. E ancora Giuseppe Mattia Borgnis, pittore della Val Vigezzo, Giuseppe Baretti, letterato migrante, Felice Giardini, talento del violino, Giovanni Maria Salati, il primo ad attraversare la Manica a nuoto, il diplomatico James Hudson e per concludere Beppe Fenoglio.
Come vedete un bel panorama di tipi e personaggi, che attraversanno i secoli e l’Europa. Della maggior parte dei protagonisti di questo libro non esistono altre biografie, di altri esistono solo in lingua inglese. Insomma Raimondi ha fatto un gran lavoro, che troverete molto approfondito, pieno di dettagli e curiosità. Per ogni capitolo i riferimenti sono precisi alla storia ed alla biografia dei personaggi e delle loro famiglie. E spesso si allargano alle vicende di chi è entrato in contatto, personaggi più o meno famosi, di alcuni dei quali sappiamo tutto, di altri sarebbe utile approfondire ulteriormente.
Un libro da leggere e godere, e poi da tenere pronto sullo scaffale per ulteriori consultazioni. Come recita il sottotitolo, un “ponte invisibile tra Regno Unito e Piemonte” che non dubito sorprenderà voi come ha sorpreso me. Se volete approfondire ho intervistao Andrea Raimondi.