La dama Angelica, di Ivano Barbiero

Primo gennaio 1969, il commissario Giancarlo De Salvo se ne starebbe volentieri a casa al calduccio ma un’anziana donna viene trovata morta e congelata a testa in giù nella fontana Angelica di piazza Solferino a Torino. Comincia così La dama Angelica, di Ivano Barbiero, giallo che sviluppa intrecci inattesi.


L’autore ci porta in una Torino lonatana, senza smartphone e con priorità diverse da quelle attuali. Quello che sembra essere un atroce omicidio di una tranquilla vecchina svela pian piano una serie di situazioni torbide. La signora uccisa, che ha una serie di nomi infinita, ha vissuto una vita curiosa, su standard molto elevati ma senza mai avere un soldo in tasca. Una vita fatta di truffe e inciuci, di misteri e tesori nascosti.

De Salvo ha così solo l’imbarazzo della scelta nell’individuare il possibile colpevole. Poi però ha anche una vita privata, un rapporto da costruire con la sua collega Sonia ed una quotidianità che rischia di rivoluzionare la sua atavica metodicità.

Barbiero ci accompagna alla scoperta di un crogiuolo di personaggi, uno più assurdo dell’altro, facendoci muovere in una Torino gelida non solo per il clima (si, nel 1969 gli inverni erano inverni). L’insieme è un noir in cui non manca nulla, dall’intreccio alla tensione, al clima tipico di un romanzo di questo genere.

Il tutto condito da uno stile molto personale, che si abbina alla personalità del protagonista. Una serie di lunghi monologhi caratterizzano gran parte del racconto. Soluzione che ci aiuta ad entrare nell’animo dei personaggi e a comprendere alcune loro scelte. Se volete approfondire ho intervistato Ivano Barbiero.

Leave a Comment

Powered by WordPress | Deadline Theme : An Awesem design by Orman