Soggettiva di un delitto, di Antonio Tentori

Il nuovo thriller di Antonio Tentori ci porta nel mondo del cinema, mondo che l’autore conosce molto bene. Soggettiva di un delitto, Shatter edizioni, del resto dichiara già dal titolo qual è il filone in cui intende inserirsi e non ci sono dubbi che riesca a farlo con maestria.


Una troupe sta per iniziare le riprese di un film sul lago di Bracciano. Si tratta di una storia tratta da un fatto di cronaca di alcuni decenni prima, un delitto che non ha trovato soluzione. Francesco, lo sceneggiatore, cerca di approfondire la vecchia vicenda, più per interesse personale che per dettagliare il film, la cui storia è ormai decisa. Il regista Daniele sembra inquieto, ma del resto sta per cominciare a girare, il momento in cui si concretizza tutto il lavoro fatto sulla carta.

Intanto però qualcuno comincia a mietere vittime, anche se con quella vecchia storia e con il nuovo film non sembrano esserci collegamenti. La tensione però sale, Francesco comincia ad approfondire. Qualcosa non funziona, qualcosa forse sta tornando dal passato. Anche perchè sparisce una copia della sceneggiatura ed allora tutto torna in dubbio.

Tentori (bella scoperta, la mia) è abile ad intrecciare gli eventi, a nascondere quello che il lettore non deve ancora sapere, a creare il ritmo giusto ed a portarci un passetto per volta dove vuole lui. La sua mano da sceneggiatore è evidente, nelle descrizioni dei luoghi e degli spazi, in quella del clima in cui si muovono i personaggi.

Ma questa volta va ben oltre e ci porta con tutte le scarpe nel suo mondo. Lo sceneggiatore protagonista del romanzo ragiona così come è abituato a fare nel suo lavoro. Così, man mano che indaga, prova a ipotizzare cosa può essere accaduto, inventa soluzioni, racconta al lettore come potrebbe essere andata la faccenda. E un passo dopo l’altro ricostruisce i vari delitti. Ma ovviamente le sue sono ipotesi e, dopo esserci goduti le sue ricostruzioni, siamo pronti a vederle rivoluzionate dagli avvenimenti successivi. E’ facile vedere in Francesco l’alter ego di Tentori, cosa certificata anche dalla presenza del gatto Jones.

Non mancano i delitti, efferati quanto serve, i misteri, i rimandi a storie passate. Tutto concorre a portarci verso un finale in cui le carte trovano il loro posto e (ovviamente all’ultimo istante buono) la soluzione viene spiattellata in maniera drammatica sul volto di chi legge, lasciando in bocca il sapore di una storia avvincente, con un leggero retrogusto di sangue che fatica a scorrere via…

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