Tenebre – sotto gli occhi dell’assassino, di Roberto Lasagna e Antonio Tentori

Roberto Lasagna e Antonio Tentori sono due grandi esperti di cinema di genere italiano. Perchè l’hanno studiato, perchè l’hanno raccontato (Lasagna tantissimo), perchè l’hanno vissuto, perchè l’hanno anche fatto (Tentori, ovviamente). Così un libro dedicato a Tenebre – sotto gli occhi dell’assassino (che è il titolo di lavorazione del film di Dario Argento), Shatter Edizioni, non poteva che essere un libro di grande interesse.


I due autori ci mettono tanto del loro e arricchiscono l’opera con interviste ai protagonisti e interventi esterni. Insomma tutto quello che dovrebbe esserci in un saggio fatto bene.

Dopo la prefazione di Enrico Luceri e l’introduzione degli autori, la prima parte del libro è dedicata all’identificazione di un film cult. Troviamo così gli interventi di Lamberto Bava e Michele Soavi (due che con Argento hanno vissuto fianco a fianco) per poi entrare nel vivo del film. Lasagna e Tentori ci parlano di come Tenebre sia un thriller vero (“puro” è il termine che utilizzano), di Argento come sperimentatore (che vogliamo dire dell’uso della Louma in Tenebre?), di location e di censura (inevitabilmente). Ma entrano anche nel cuore della follia, delle tenebre e dei delitti presenti nel film. Insomma si approfondisce con cognizione di causa.

La seconda parte è dedicata invece agli ospiti. Abbiamo così le imperdibili interviste con Luciano Tovoli, con Mirella Banti, con Mirella D’Angelo, con Carola Stagnaro e con John Steiner, che ci riportano su quel set clamoroso raccontando aneddoti e dettagli, incontri e sorprese. Una serie di testimonianze dirette di attori e tecnici stimolati dalle domande degli autori, che li guidano sul terreno più appropriato.

Abbiamo però anche una bella serie di interventi ospiti. Da quello di Franco Bellono, che racconta la sua collaborazione con Argento, a quello di Eva Robin’s, vera icona di Tenebre. Ma anche Lara Wendel, Claudio Simonetti, Sergio Stivaletti. Per arrivare a coloro, come Pupi Oggiano o Luigi Pastore, che rappresentano l’ultima generazione del thriller e dell’horror italiano, che tanto deve a Dario Argento in forme e modi diversi. Anche questi sono interventi interessanti, capaci di ampliare la varietà dei contenuti presenti nel libro e restituire un afffresco di tenebre composito e variegato.

Leave a Comment

Powered by WordPress | Deadline Theme : An Awesem design by Orman