Zombieland – intervista con Ruben Fleisher

Di Zombieland ancora non abbiamo parlato, ma rimedieremo presto e magari vi mostrerò anche il trailer.
L’attesissima commedia horror firmata da Ruben Fleisher con Woody Harrelson e Jesse Eisnberg sembra però destinata a lasciare il segno tra gli appassionati.

Ed allora mi è sembrata una buona idea quella di tradurre l’intervista realizzata da Jeff Otto su Bloody Disgusting proprio con il regista Ruben Fleisher.
Mi sembra interessante e curiosa… e apprezzate lo sforzo di traduzione.

zombieland

DISGUSTING BLOODY: L’ultima volta che ti ho visto è stato sul set in Georgia, quando Woody (Harrelson – ndb) e Jesse (Eisenberg – ndb) stavano distruggendo il negozio.

RUBEN FLEISCHER: E ‘stata una giornata molto dura per noi. Penso che sia stato effettivamente il giorno più difficile. Abbiamo finito per girare tutta la notte. Il prodotto finito sembra buono, ma è stata una bella sfida.

BD: Qual è stata la prima cosa che vi ha catturato dello script originale di Paul e Rhett?

RF: La voce originale e  l’umorismo che era inerente ad essa e ai personaggi. Era un panorama così ricco. Abbiamo avuto la libertà di sperimentare la motion graphics con un sacco di generi diversi e con i ruoli sullo schermo.  C’erano un sacco di elementi. Ho sentito che potevamo più o meno andare in qualsiasi direzione volessimo.

BD: E’ stata dura convincere lo studio ad accettare la motion graphics?

RF: Ho fatto un sacco di motion graphics nel mio lavoro di videomaker per video musicali, quindi è un mondo che conosco. Tutto quello che abbiamo dovuto fare è stato farglielo vedere. Il processo di sviluppo mio e della compagnia per capire come sarebbero diventati è stato lungo per perfezionare l’estetica, ma una volta finito siamo stati contenti, l’abbiamo mostrato allo studio e lo hanno approvato all’istante.

BD: Hai detto che sei arrivato fin qui pur non essendo un appassionato di film di zombie. Mentre facevi la tua ricerca di film sugli zombie, che tipo di cose hai notato che poi hai utilizzato?

RF: Credo che quello con cui ho dovuto acquisire familiarità erano solo lo splatter e il gore, perché non mi appartengono, ma so che il pubblico degli zombie movies non ha paura di un po’ più di sangue. Così, studiando i film horror ho capito che, anche se non è quello che amo, dovevo esagerare con il sangue. Dead alive (Splatters – gli schizzacervelli – ndb) di Peter Jackson potrebbe essere il film più sanguinoso che abbia mai visto. Falciare le persone con un tosaerba e mettere un bambino in un frullatore… Penso di aver preso da lui e da alcuni della serie  Evil Dead (La casa – ndb). Return of the living dead (Il ritorno dei morti viventi – ndb) è un altro di quelli che reputo gran film di zombie.

BD: Quali sono i tuoi horror preferiti?

RF: Il riferimento più grande è stato American werewolf in London (Un lupo mannaro americano a Londra – ndb) perché è il miglior incontro tra horror e commedia. E’ una commedia basata sui personaggi che ha questa componente enorme di horror. Se parliamo di film dell’orrore vero, io vado più verso il thriller come The Shining e Rosemary’s Baby.

BD: Questo è anche un road movie. Quali sono stati i road movie a cui ti sei ispirato?

RF: C’è questa dinamica di road movie in cui è come se due persone fossero attaccate insieme. Woody e Jesse sono questo tipo di personaggi.  Sono bloccati in questa macchina insieme e stanno andando verso la loro destinazione. Loro possono non andare perfettamente d’accordo, ma devono fare del loro meglio. Penso che lo abbiamo visto in Midnight run (Prima di mezzanotte – ndb), Planes, train and automobiles (Un biglietto in due – ndb), The sure thing (Sacco a pelo a tre piazze – ndb), It happened one night (Accadde una notte – ndb). C’è una lunga tradizione. Un altro è Vacation. Anche Wally World (Il giro del mondo di Willy Fog – ndb) e  Pacific Playland sono abbastanza strettamente collegati.

BD: Woody ruba completamente la scena come Tallahassee. Raccontami la nascita di questo personaggio dalle fasi di concept al casting di Woody e dove ha scovato il ruolo.

RF: Certo, ciò che è sullo schermo non è quello che è stato sceneggiato. Ha visto qualcosa nel personaggio che è stato sufficiente per farlo entrare nel ruolo. Una volta firmato, ha voluto creare un personaggio icona del film. Era esigente in ogni dettaglio del personaggio dalla giacca di pelle di serpente al tipo di arma usata. Il fucile è lo stesso che Steve McQueen aveva in The rifleman.  Ha detto  ‘voglio quella pistola, io voglio la pistola di Steve McQueen.’ È stato sempre lui a tirar fuori  la componente cowboy del personaggio. Il personaggio che avevo in mente era simile al personaggio di John Goodman, Walter, in The big Lebowski (Il grande Lebowski – ndb). Questa specie di gung-ho, strambo e sfigato.

BD: Dopo aver scelto Woody hai dovuto trovare l’umo giusto per creare la coppia. Lui e Jesse non potrebbero essere più opposti, ma hanno un tempismo comico straordinario nel prendersi in giro a vicenda. Che cosa hai visto in Jesse e nella sua dinamica con Woody?

RF: È una persona che ho sempre apprezzato , da Rodger Dodger e poi, credo, The squid and the whale (Il calamaro e la balena – ndb). Lui è super, pieno di talento. Era dall’inizio in cima alla mia lista per quel ruolo, ma ci sono un sacco di giovani attori di talento. Alcuni di loro sono un po’ più conosciuti di lui e lo studio ha spinto verso qualcuno più famoso.  Lui è più indie. Ma il suo provino è stato fantastico e poi, quando lo abbiamo visto entrare e leggere con Woody, abbiamo fatto entrare un po’ di persone e, per me, non appena si sono sedute e hanno visto la dinamica tra i due, il botta e risposta è stato semplicemente divertentissimo.  Jesse è quello che era scritto ed era la prima scelta di Woody.

BD: Cosa vedremo su DVD e Blu-ray?

RF: Molto di più, davvero molto di più. Tonnellate di camei di celebrità che non ci sono nel film. Abbiamo tagliato tanta merda da questo film.

BD: Cosa ne pensi di uno Zombieland 2?

RF: Sarei così pazzo. Dobbiamo prima uscire con un’idea e farla scrivere dai  ragazzi, ma sarei lì in un battito.

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