Crackie – una storia di donne al TFF27

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Non certo nuova nè sorprendente la trama di questo Crackie, opera prima dell’esordiente Sherry White. Però sicuramente un lavoro profondo, capace di colpire a fondo. Una storia di donne.

crackie

Mitsty ha si e non una quindicina di anni e vive con la nonna negli spazi enormi e praticamente disabitati dei boschi canadesi.
Non vivono certamente nell’agio, spulciano la discarica per rivendere oggetti ancora utilizzabili.
La nonna è burbera, scontrosa… prostituta di professione.
La speranza per Mitsy è un corso per parrucchiera di cui però fatica a pagare la retta.
La madre di Mitsy è fuggita quando lei era piccola ed ogni tanto si ripresenta, così la ragazza cerca l’affetto che le è mancato nell’amore di un bastardino (un crackie).

Il rapporto tra nonna e nipote è inevitabilmente difficile. La ragazza idealizza la figura della madre assente e quando questa si ripresenta la vita per lei sembra cambiare prospettive.
Anche perchè la nonna rifiuta di accogliere la propria figlia e l’incontro tra le due è un duro scontro.
Ma l’illusione dura poco perchè in pochi giorni Mitsy deve subire una serie di delusioni ad opera della madre che induriscono quel poco della sua anima rimasto aperto al mondo.

Tre personalità forti le donne della White, tre vite difficili. Ognuna delle tre porta nel suo bagaglio le colpe di chi l’ha preceduta e di conseguenza Mitsy non ha nessuno su cui riversare la sua rabbia.
Per questo il cagnolino diventa protagonista parallelo della vicenda, è lui che subisce le emozioni di Mitsy che lo tratta così come lei è stata trattata per tutta la sua ancor breve vita.
A momenti di grande passione, di grande affetto, alterna istanti di ira, di rabbia, di violenza. Il bastardino non riesce a comprendere, non sa come reagire ed inevitabilmente ne pagherà le conseguenze.

Una storia di donne quindi (ma potrebbe anche essere una storia di uomini) ben diretta ma che non regala certo spunti di novità rispetto a storie simili viste mille altre volte (Nowhere boy solo pochi giorni fa proprio qui al Torino Film Festival).

Note senza dubbio positive le interpretazioni di Kristin Booth, possente in un ruolo estremo come quello della nonna, e di Meghan Greeley, difficile credere che il suo sia un esordio assoluto.

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