Il messaggero – The Haunting in Connecticut

Lasciamo perdere la storia che sia tratto da una vicenda realmente accaduta e facciamo finta di essere di fronte ad un film.
Il messaggero (e questa volta il titolo è terribile anche in originale) è un horror soprannaturale di quelli che ti fanno più volte salatare sulla poltrona.

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Matt ha il cancro in fase avanzata e i suoi genitori decidono di trasferirsi vicino all’ospedale dove sta seguendo una cura sperimentale.
Trovano una vecchia casa che ben presto si rivelerà l’ennesima casa infestata della ricca storia del cinema.
I primi problemi li nota Matt ma pensa che le visioni di cui è vittima siano da attribuire alla cura che sta seguendo.
Poi però, anche grazie all’incontro con un reverendo (come lui malato) capisce di essere diventato il tramite tra gli spiriti che si annidano in quella casa ed il mondo reale.
Non vado oltre perchè è bene che vi godiate il film passo passo facendovi sorprendere dalle scoperte che fa il protagonista.

Come dite? La storia non vi sembra nuova.
Vero, lo ammetto. Vista e rivista mille volte con leggere variazioni sul tema.
Questa volta però Peter Cornwell la racconta davvero bene, con un’attenzione particolare alla fotografia ed al montaggio che in alcuni momenti diventa davvero frenetico con inquadrature che durano una frazione di secondo.

La drammaticità del film appare fin dai titoli di testa, ai quali vengono alternate delle fotografie (invero inquietanti) che presto scopriremo essere parte integrante della storia perchè riprendono funerali ed estremi saluti delle “vittime della casa”.
Su queste foto passa poi una nenia che per un momento ci fa pensare di essere di fronte a normali foto di famiglia… l’orrore lo scopriamo dopo…

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Non siamo di fronte al Sesto senso, ma a qualcosa che in parte si avvicina a quelle vette per la suspance creata e la capacità di colpire con frustate improvvise.

Una nota di particolare merito per la stanza degli orrori, la camera mortuaria di inizio secolo (scorso) riprodotta con tutti i particolari che concorrono a renderla orribile e terrificante non solo agli occhi del protagonista, un Kyle Gallner in realtà un po’ troppo simile ad un vampiro Twilightiano

Conclusione: se andate a vivere in una vecchia casa di cui non conoscete la storia e trovate una porta chiusa… bhe… evitate di aprirla!

2 Comments

  1. Nell’augurarti buon anno (in ritardo) invito te e i tuoi lettori a votare i migliori film ed interpreti del 2009.

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