Love & Secrets… & Ryan Goslin & Kirsten Dunst

Prima di tutto inevitabile considerazione sul titolo della distribuzione italiana perchè se non mi sono perso qualcosa questa volta siamo riusciti a sostituire l’originale All good things con un altro titolo, sempre in inglese ma diverso.
Forse perchè Love & Secrets rendeva il film di  Andrew Jarecki più… o forse un po’ meno… no, proprio non riesco a spiegarvela questa!

David è figlio di un ricco industriale ma il suo futuro segnato non lo fa impazzire, così quando incontra l’amore della sua vita decide di trasferirsi in campagna ed aprire una propria attività.
Le cose non vanno per il meglio e deve tornare a rifugiarsi in famiglia e lavorare per il padre, situzione che peraltro non dispiace alla giovane moglie.

Quello che non funziona è però che nel passato di David c’è una giornata oscura, quella della morte della madre, cui lui ha assistito ad appena sette anni.
Ovviamente si porta dietro il trauma e finirà per interferire pesantemente anche nel suo matrimonio.

E da qui parte la vera vicenda di Love & Secrets che alla fine è un discreto thriller con una sceneggiatura ottimamente costruita.
Si comincia con un processo e David che risponde alle domande  ricostruendo gli eventi di alcuni decenni prima, la sua vita dal 1971 al 2003.
La cosa buona è però che noi non sappiamo perchè David è interrogato, non sappiamo se è indagato di qualcosa, non sappiamo cosa è successo.
Scopriremo tutto strada facendo.

Certo sappiamo del suo trauma di quando era bambino e ci rendiamo conto del clima teso che accompagna tutta la narrazione, ma non sappiamo se davvero succederà qualcosa nè cosa potrebbe succedere, non sappiamo il vero mistero nascosto, non sappiamo cosa c’è nella mente di David.
Tutto viene sbriciolato pian piano e regalato all’avidità dello spettatore e su questi misteri viaggia tutto il film.

Per il resto siamo dalle parti del thriller classico, ben fatto.

E poi naturalmente c’è Ryan Goslin, faccia di ghiaccio, espressione fissa ma sempre adatta al ruolo… a patto che nessuno gli faccia mai fare una commedia o un personaggio che non nasconda turbe interiori.

E ancora la splendida Kirsten Dunst, sempre efficace e capace di reggere ogni ruolo.

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