Non ho resistito e complice mia moglie ho comprato Giochiamo ancora, libro il cui titolo lascia intuire facilmente quali sono le intenzioni di Alessandro del Piero.
Ovviamente chi si accosta a questo libro non cerca alta letteratura ma qualche piccolo segreto, qualche chicca, qualche mistero svelato della vita di un grande campione.
E Giochiamo ancora regala senza dubbio tutto questo e riesce ad essere anche scorrevole sia nella lettura che nell’impostazione grazie (immagino) a Maurizio Crosetti che lo ha curato.
Si parte dal tema delle elementari in cui il giovane Alex non ebbe il coraggio di scrivere “voglio fare il calciatore” e ripiegò sul lavoro del padre (che comunque amava – il lavoro, non solo il padre) o al limite il camionista, perchè a lui è sempre piaciuto viaggiare.
Poi nella vita è riuscito a realizzare quello che non aveva avuto il coraggio di scrivere e si ritiene (ovviamente) un uomo fortunato.
Le curiosità nel libro non mancano.
Quella volta in cui Paolo Montero lo prese da parte per scuoterlo e riservargli un cazziatone a suo modo, poi naturalmente gli allenamenti con la pallina da tennis a spegnere l’interrutore in garage, il campetto vicino casa con le lampadine montate dal padre, i momenti più difficili, il segreto di come sono nati alcuni dei suoi gol più belli (compreso il gol “alla Del Piero”).
Ma Giochiamo ancora non è una biografia, è più che altro un insieme di immagini, di momenti della vita, di piccoli flash, di ricordi.
E funzione l’idea di lasciar fare da guida a questi ricordi ai dieci (ovviamente) valori che Alex ritiene fondamentali (talento, passione, amicizia, resistenza, lealtà, bellezza, spirito di squadra, sacrifico, stile, sfida) nello sport ma anche nella vita quotidiana.
Perchè il libro è un mix di emozioni che uniscono carriera e famiglia.
Una veloce immersione (si legge in un paio d’ore) nella vita e nel cuore (un po’ anche nei segreti) di un grande campione e di un uomo con i piedi per terra (ma con la testa nel sogno).
Adatto a tutti i suoi tifosi e a quanti lo apprezzano a prescindere da quella maglia a strisce bianconere.