Exit Humanity, zombie nel vecchio West

Gli zombie hanno origini antiche, ce lo dicono le leggende e la storia del cinema, così John Geddes ci racconta un’invasione di zombie americana susseguente la guerra civile.

Exit Humanity diventa così una via di mezza tra un western di fine periodo ed uno zombie movie tra i più classici. Il risultato è sorprendentemente efficace.

La narrazione segue i capitoli di un vecchio diario risalente alla guerra civile americana.
Edward Young appunta su quelle pagine frasi e disegni per raccontare di come dalla fine della guerra in poi una misteriosa epidemia trasformò i cadaveri in morti viventi affamati di carne umana.

Ci racconta la sua fuga solitaria, le sue perdite, l’incontro con i pochi sopravvissuti buoni ed anche con i pochi cattivi… e l’inevitabile scontro con questi ultimi.
Abbiamo un nuovo amico, una nuova donna, una strega che vive nel bosco ed un colonnello dell’esercito sudista che rimpiange la guerra… tutti circondati da orde di zombie famelici.

Il racconto che mette in piedi Geddes è fortemente drammatico, a tratti molto introspettivo.
Non siamo in uno splatterone ma in un film che racconta le difficoltà di un uomo rimasto solo al mondo.
Molto presente la mente del protagonista, le sue difficoltà, i suoi pensieri, la sua voglia di vivere, lo studio approfondito del fenomeno, la disperazione.

E a proposito di studio approfondito è buona anche la ricostruzione storica che riporta la presenza degli zombie a tempi antichi in diverse parti del mondo.

Pochi personaggi, ottima l’interpretazione di Mark Gibson come quella di Jordan Hayes.

La cosa migliore, col clima generale del film, sono però forse i disegni animati che ritornano più volte per raccontare parti della vicenda che danno molta eleganza alla narrazione richiamando il mondo del fumetto moderno.
Molto buono anche il make up sugli zombie.

Nota di merito per il finale che riesce a riprendere le due linee di genere del film: abbiamo l’orda zombie in azione ma non manca il duello classico dei western.

Film elegante e godibile, non eccelso, ma qualcosa in più rispetto al classico riesce a dirlo.
In un periodo di inflazione zombie non è poco.

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