The squad sarebbe un horror (ed obiettivamente di momenti tesi e di sequenze forti ce ne sono diverse) ma l’impressione è che Jaime Osorio Marquez prenda l’orrore sovrannaturale solo come scusa per raccontare un orrore ben più terreno e pratico: quello della guerra.
Una squadra dell’esercito (direi) colombiano ha il compito di recuperare una postazione di montagna che pare sia stata assalita dai guerriglieri.
Quando però arrivano sul posto non trovano nessuno se non una donna murata viva in una stanza ed un diario che racconta in maniera delirante gli ultimi giorni.
Gli uomini non prenderanno bene la situazione, la lunga e delicata azione farà saltare equilibri nel gruppo, fragili amicizie e rapporti di ogni tipo.
Avete presente i primi venti minuti di Salvate il soldato Ryan?
Senza voler essere cinematograficamente blasfemi, il primo quarto d’ora di The squad è l’omologo di quell’inizio.
Se lì eravamo nel pieno dell’azione di guerra, sotto una vera e propria insostenibile pioggia di proiettili, con la sensazione netta che da quella sala non saremmo potuti uscire vivi (figuriamoci da quella spiaggia), qui siamo ai minuti che precedono (o potrebbero precedere) una situazione come quella.
Gli uomini si avvicinano alla postazione, lentamente, col fiato corto, col cuore in gola, sanno che da un momento all’altro potrebbero esser ebersagliati dal fuoco nemico.
C’è tensione, ce n’è parecchia… è un buon inizio per un film che è comunque più che degno.
Si, perchè al centro di The squad c’è la guerra ed il suo orrore.
Anche se qui si tratta di azioni militari in territorio non di guerra è evidente che Marquez punta l’attenzione sull’insostenibile vita di un soldato al fronte, col rischio incipiente che la emtne ceda e la follia prenda il sopravvento.
Vero che qui c’è forse una strega, ci sono riti magici, ma nessuno ci assicura che la colpa di quel che succede sia di quella donna.
Tutto potrebbe essere la semplice conseguenza della tensione e delle difficoltà psicologiche in cui la squadra si trova.
Streghe o guerra? Qual è la follia più grande?
Buono il cast, buoni i costumi, ottima l’atmosfera per un film che fa paura soprattutto quando ci si rende conto che cose così possono accadere… sono accadute.