Ancora una volta Steven Soderbergh centra l’obiettivo, perchè Effetti collaterali è un thrilleron bello serio, con tutti i crismi del genere, solo che lo diventa strada facendo, quando lo spettatore è convinto di stare guardando roba molto diversa.
Emily è depressa, pesantemente. Il marito è appena uscito dal carcere e lei fatica a riprendere la vita normale. Dopo un tentato suicidio viene presa in cura da uno psichiatra, il dott. Banks, che la aiuta con psicofarmaci.
La cura sembra funzionare, la donna si sente meglio, peccato che tra gli effetti collaterali ci sia un forte sonnambulismo durante il quale Emily compie gesti di cui non è responsabile… come ad esempio accoltellare il marito!
Niente paura, quello che sembra uno spoiler bello e buono è invece solo il punto di partenza perchè poi tutto parte da lì.
Abbiamo il processo, le indagini, tutta una serie di problematiche che vengono sollevate.
Psicofarmaci si o no?
Come uscire dalla depressione?
Quali sono le responsabilità del medico in un caso del genere?
Quali quelle della casa farmaceutica che produce il farmaco?
Come vedete siamo di fronte ad un film che mette sul piatto una bella serie di questioni, perchè poi c’è anche la vita rovinata dello psichiatra, che deve affrontare la pubblicità del caso e si trova ad avere problemi con gli altri pazienti, con la polizia, con l’associazione degli psichiatri…
Poi però capita qualcosa ed il film cambia tono e si trasforma in quello che è realmente: uno splendido thriller tra il medico e il legale.
Capitolo a parte per un cast davvero notevole.
Convincente come sempre Jude Law, assolutamente splendida Rooney Mara sotto diversi aspetti, e naturalmente inquietante la sensuale Catherine Zeta-Jones.
Il risultato è un film che funziona, tiene incollati allo schermo e lascia anche un po’ di cosine su cui riflettere…