La tanto attesa apocalisse zombie è finalmente arrivata ed il salvatore del mondo ha il volto biondino di Brad Pitt. Con World War Z capita che Marc Forster firmi un action molto action e poco di tradizione zombesca, comunque godibile.
Il buon Pitt ha la sua famigliola ed ha smesso di fare l’agente super speciale per l’Onu. Solo che quando in poche settimane il mondo si trova invaso da zombie, viene naturalmente richiamato al lavoro perchè solo lui può trovare la soluzione all’epidemia.
Così parte su e giù per il pianeta per cercare di capire dove e come l’epidemia ha avuto inzio e trovare la relativa soluzione.
Essendo il film americano non vi spoilero niente dicendovi che ce la farà alla grande.
L’inizio di World War Z è davvero buono. Classici i titoli che si alternano a notizie dal mondo, che da quotidiane e rassicuranti diventano ben presto drammatiche e terrificanti.
Poi seguiamo Pitt e famigliola in una giornata normale che ben presto si trasforma in un incubo.
E Forster è bravo a lanciarci di colpo (o quasi) nel dramma, ad alzare il ritmo ed i toni e a mantenere questo ritmo altissimo e frenetico per tutto il film, con pochi momenti di pausa per riprendere fiato.
Passiamo da una fuga di massa in macchina ad un aereo che precipita, agli zombie che assaltano un luogo sicuro scavalcando una muraglia enorme.
E qui arriviamo al dunque perchè la sorpresa del film è che questi zombetti non si muovono come automi capaci a fatica di mettere un passo dietro l’altro ma corrono! Eccome se corrono!
Caratteristica che permette di trasformare un film di zombie in un action fortemente adrenalinico.
Non mancano momenti buoni in un insieme un po’ caciarone.
Scarsini invece gli effetti digitali, surclassati dagli effetti in make up.
Nota per noi italiani. nel cast c’è Pierfrancesco Favino che da una mano a salvare il mondo.