Niente male questo La vita invisibile, ampio volume con cui J. Manuel de Prada racconta due storie parallele. Due donne che viaggiano fino all’interno e ritorno, viaggio di cui il narratore si trova ad essere involontario (in parte) traghettatore.
Alejandro è uno scrittore discretamente famoso e qualche settimana prima del suo matrimonio compie un viaggio a Chicago che gli cambierà la vita a causa di un doppio incontro.
Il primo è con Elena, una sua fan con cui arriva ad un passo da vere un incontro a base di sesso, il secondo con un personaggio che gli si avvicina e gli racconta una storia incredibile legata a Fanny, la prima pin up ad apparire nuda su Playboy.
Due storie che sembrano finire lì, ma quando Alejandro torna a a Madrid le due vicende si ripresentano prepotentemente e lo scrittore comincia un doppio viaggio affiancando le due donne.
Il primo è un viaggio fisico, per difendersi (prima) ed aiutare (poi) Elena nella sua follia, il secondo è un viaggio nella storia, per seguire l’incredibile vicenda di Fanny, le confessioni dell’uomo che gli ha raccontato la storia, fino poi a prenderne parte.
Manuel de Padra è un abile narratore, si prende tutto il tempo di cui ha bisogno e si lascia andare a dettagli e approfondimenti. Non passa al capitolo successivo fino a quando non è sicuro di aver completamente esaurito il racconto che sta facendo, e questa è una goduria per chi legge.
Poi c’è anche la tensione creata dal racconto, dall’evoluzione dei personaggi e dal crollo verticale delle due donne, una vera e propria discesa agli inferi, la trasformazione in quelle vite invisibili di cui parla il titolo. Ed il viaggio nei bassifondi cittadini e nei bassifondi dell’anima e della vita ci porta ad incontrare personaggi inquietanti e storie terribili.
Poi però, come un novello Dante, il protagonista riesce a riemergere e porta con sè le protagoniste delle due storie, davvero salvate da una vita distruttiva e a cui viene restituita dignità e coraggio.