A Haunting at Silver Fall, ancora fantasmi

Un buon film di fantasmi, con una trama abbastanza classica ma ben costruita. Brett Donowho realizza con A Haunting at Silver Fall un thriller godibile con poche concessioni all’horror vero.

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Jordan ha perso la mamma da anni ed ora le muore anche il babbo. Così cambia città e si trasferisce nel paesino dove vive la zia, la sorella gemella della madre con cui non si vede da anni.

Il paesino nasconde però un segreto legato alla presenza di alcuni fantasmi, alla scomparsa di alcune ragazze e ad un doppio omicidio di parecchi anni prima… poi in qualche modo centrano anche le cascate.

E Jordan trova un anello nel bosco e viene catapultata subito nel casino e nel mistero. Cose che spariscono, porte che si chiudono e ben presto inquietanti apparizioni, senza considerare che quell’anello proprio non vuole uscire dal suo dito.

Alix-Elizabeth-Gitter

Si comincia nel modo più classico: con una ragazza che corre nel bosco braccata da qualcuno o da qualcosa.
Ed in maniera classica si prosegue con piccole concessioni che l’autore ci fa pian piano.
La storia della ragazza è raccontata con calma, senza fretta, con mestiere.
Un po’ più brusco il modo con cui veniamo fiondati nel mistero e nei fantasmi (compaiono quasi subito), che però poi prosegue e rimane ben celato man mano che si va avanti.

Ed in realtà il mistero è ben costruito e rivelato con i tempi giusti, fino ad un finale che però diventa banalotto e facilmente intuibile da alcuni particolari.

Molto brava la giovane Alix Elizabeth Gitter, esordiente sul grande schermo che si muove come una veterana. Non regala momenti di particolare brillantezza ma una naturalezza non ovvia.

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