Rocco Papaleo è bravo, ha un suo stile preciso, non sempre fa ridere e probabilmente non fa ridere tutti, però dategli una storia e riuscirà ad organizzarla in maniera convincente ed ironica, lasciando anche un messaggio preciso. E’ quello che accade con Una piccola impresa meridionale, che è un film discreto, non devastante, ma ben girato, sereno, che prende molto respiro dalla location in cui è ambientato.
Costantino torna al paesello per dire alla madre che si è spretato ed ora è disoccupato. Il momento però non è dei migliori perchè la sorella è appena scomparsa, fuggita con un amante, lasciando il marito solo e cornuto, in balia delle voci dell’arretrato paesino.
Tutta la vicenda gioca sul contrasto tra una serie di accadimenti che segnano la libertà delle persone ed il pensare comune del paesello, cui la madre è inevitabilmente legata. Abbiamo tutte insieme il prete spretatao, il marito cornuto, il rapporto lesbico, la prostituta che vive in casa del prete, il padre divorziato che deve occuparsi della figlia.
E tutti si ritrovano nella vecchia proprietà di famiglia del faro, che diventa una sorta di luogo di espiazione di peccati non commessi, trasformandosi da luogo di esilio per appestati a luogo di rinascita e di comprensione dei sentimenti.
Non si ride, non molto almeno, eppure la costruzione è quella classica della commedia, con gli avvenimenti che si rincorrono e si intrecciano, accrescendosi in un unico calderone globale eppure non funzionao nel migliore dei modi.
Ci sono però un paio di momenti interessanti, a partire dal blues iniziale con cui Papaleo introduce la vicenda, fino ad arrivare alla sequenza del funerale con la canzone della foca per accompagnamento, qualcosa che sfiora il grottesco e quadra in pieno nella vicenda.
Papaleo attore è ben definitio e ritaglia intorno alla sua figura tutta la prima parte della vicenda (che poi viaggia anche da sola). Riccardo Scamarcio inizia a diventare bravino (e forse era ora). Barbara Bobulova è una certezza e Sarah Felberbaum una sorpresa sempre più convincente.