Il racconto di un sogno. Ritorno a Twin Peaks, di Ilaria Mainardi

Quanti di voi hanno amato Twin Peaks? Il saggio di Ilaria Mainardi è dedicato alla terza stagione della serie-mito di David Lynch, quella arrivata decenni dopo la seconda, quella che ha portato il delirio a livelli, se possiibile, ancora superiori, quella che abbiamo atteso per eoni, quella che ci ha riportato a casa.


E’ importante capire subito che con Il racconto di un sogno. Ritorno a Twin Peaks, Les Flaneurs Edizioni, l’autrice non vuole spiegarci Twin Peaks. Non ci prova nemmeno e lo chiarisce prima di cominciare, aggiungendo un altro concetto fondamentale: l’importante non è avere ragione.

Quando si ha a che fare con David Lynch, e a maggior ragione con Twin Peaks, la consapevolezza di non poter essere esaurienti, la certezza di non essere in grado di capire tutto, perfino la serenità di poter sbagliare considerazioni e riferimenti direi che è una base imprecindibile.

Così Ilaria Mainardi non fa altro che dirci la sua. Tuttavia lo fa con grande competenza e passione. Va a scovare riferimenti e citazioni, ipotesi e considerazioni. Ci porta avanti e indietro nella serie e nella filmografia di Lynch, ci accompagna per mano in un viaggio affascinante e complicato.

Se amate Lynch vi ritroverete nel suo mondo. Vi troverete d’accordo con molte delle considerazioni, con altre magari no. Soprattutto, non c’è dubbio, scoprirete angoli nascosti a cui non avevate mai pensato e vi ritroverete a pensare: “Cavoli! Ma è proprio così!“

Preparatevi ad un viaggio che vi porterà dallo specchio di Alice al Mago di Oz, da Hitchcock a Dostoyevsky, dall’importanza dei numeri a quella dei colori, dalla posizione centrale della musica ai viaggi nel tempo e nello spazio all’importanza del coniglio. E ovviamente ho citato solo una minima parte dei riferimenti che l’autrice tocca e approfondisce nel saggio, perchè quando si entra nel mondo di Lynch bisogna essere consapevoli che non si sta parlando di un mondo univoco.

Il consiglio è di lasciarsi avvolgere dai temi, permettere all’autrice di stupirvi e incuriosirvi e magari decidere poi di andare ad appofondire ulteriormente i temi e i filoni che vi hanno colpito maggiormente, sempre con la fondamentale consapevolezza che i mondi di Lynch, probabilmente, nascondono altro ancora al punto – considerazione mia – che lo stesso regista potrebbe scoprire angoli nascosti nelle sue immagini a cui non aveva pensato.

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