Torna la coppia di indagatrici tutta al femminile di Emiliano Bezzon, Giorgia del Rio e Doriana Messina. In Legami di sangue, Fratelli Frilli Editori, la psicologa e la Capitana dei carabinieri sono impegnate a distanza su due casi che hanno evidenti legami e solo la collaborazione disinteressata tra le due porterà alla soluzione.
Giorgia del Rio si è ormai trasferita in un paesino, Valsolda, dove viene trovato il corpo di un ragazzino che pare essersi gettato da un ponte. Claudio, o Kledi, come lo chiamano i genitori albanesi, non sembra però avere avuto motivi per togliersi la vita e così Giorgia parte ad indagare e si ritrova a Torino, da dove poco tempo prima la famiglia del ragazzo si era trasferita.
Qui la psicologa rimane affascinata dall’eleganza del capoluogo sabaudo e dall’inattesa ospitalità di alcuni sui abitanti, che però stride fortemente col mondo della mala albanese con cui viene in contatto. A Milano intanto Doriana si trova a indagare su un altro suicidio, evidentemente legato al primo e le strade delle due donne inevitabilmente tornano ad intrecciarsi.
La forza del racconto è l’abilità di Bezzon nel far proprio il punto di vista delle protagoniste, portandoci non solo nelle loro riflessioni da indagatrici, ma soprattutto nel loro animo e nella loro vita di donne indipendenti che per farsi strada nel lavoro hanno dovuto rinunciare a gran parte della propria vita privata. Riusciamo a scovare i loro tormenti, a comprenderne i dubbi e i timori.
Poi però c’è la parte oscura della vicenda e Bezzon prende spunto da una situazione reale, forse poco conosciuta, ma estremamente grave. Una sorta di traffico di minori dall’Albania all’Italia che sfrutta i sistemi di accoglienza che esistono nel nostro Paese per deviarli verso gli interessi della malavita organizzata.
Mi sembra che ce ne sia a sufficienza per incuriosire il lettore. Se volete approfondire trovate su Quotidiano Piemontese la mia intervista con Emiliano Bezzon.
