Chi ha qualche anno in più non faticherà a ricordare Ted Kaczynski, che per quasi 20 anni terrorizzò gli Stati Uniti con il nome , affibiatogli dall’FBI, di Unabomber. Il nome era una sigla che stava per University and Airlines Bomber, perchè Ted colpiva con ordigni fabbricati in casa professori universitari e compagnie aeree. Il suo obiettivo, il suo nemico da annientare era la tecnologia, che avrebbe portato, nella sua visione, alla distruzione della società.
Per questo Ted si ritirò a vivere in modalità praticamente primitive, senza elettricità ed acqua corrente, in una baracca di 11 metri quadri nei boschi del Montana. Lì assemblava anche le sue bombe.
Albina Perri ha raccolto negli archivi dell’FBI i documenti relativi a Ted ed ha pubblicato ne Il diario segreto di Unabomber, Mursia, lettere e diari del bombarolo più famoso del mondo. Si tratta di una quantità di materiale enorme. Vari diari, alcuni criptati, lettere scritte al fratello e alla madre (spesso folli e violente), le lettere che inviò ai giornali.
Nel suo racconto c’è tutta la vita di Ted, la sua follia e la sua incredibile intelligenza (un test fattogli fare dala madre certificò un QI tra 160 e 170). Ted andò a scuola presto, si laureò prestissimo, divenne professore universitario a 24 anni e a 26 anni lasciò l’insegnamento per vivere da solo nel nulla. Non ebbe mai un rapporto con una donna, e questo aspetto ritorna in maniera pesante nei suoi diari. Alla sua intelligenza fa da contraltare una incapacità di stare al mondo e di relazionarsi con gli altri.
Eppure sembra estremamente lucido, accusa i genitori di essere colpevoli della sua situazione, delle sue difficoltà relazionali. Riuscì a colpire 16 volte in 17 anni, uccidendo 3 persone e ferendone 23, rischiò di riuscire a far precipitare un aereo di linea. Quando, nel 1996 l’FBI entrò nella sua baracca e lo arrestò, nessuno dei 150 uomini che per 17 anni si erano occupati di Unabomber aveva la minima idea di chi fosse Ted Kaczynski. Lo individuarono solo perchè inviò una sorta di Manifesto ai giornali e la moglie del fratello riconobbe in quei pensieri, in quei concetti, in quel modo di scrivere, il cognato.
Una storia americana davvero incredibile, che assume ancora maggior interesse perchè vista con gli occhi del protagonista. Pagina dopo pagina entriamo nella testa di Ted, impariamo a conoscerlo, incontriamo tutte le sue contraddizioni e finiamo per chiederci come sia stato possibile tutto questo, quanto è vario l’animo umano, quanto davvero conosciamo le persone che vivono nella porta accanto alla nostra.