Big Tits Zombie – Zombie con le tette grandi?

Film come Big Tits Zombie possono nascere solo dalle menti giapponesi (e tenete conto che per quanto ne so io in natura giapponesi con le tette grandi non ne esistono).
Eppure Takao Nakano punta su questo per realizzare uno splatterone kitsch all’ennesima potenza.

Un gruppo di ballerine si ritrova (causa crisi) a lavorare in un teatrino di bassa lega, dove si finisce per spogliarsi davanti ai clienti.
Un giorno il gruppetto scopre nei sotterranei del teatro una stanza piena di roba esoterica e mentre ci si trovano leggono anche la formula per richiamare i morti dalle tombe da un libro in latino.

La cosa funziona benissimo perchè quando tornano di sopra il sushi già pronto è lì che saltella e il pubblico è insolitamente numeroso sebbene vagamente a brandelli.
Il gruppetto dovrà cavarsela trasformandosi in guerriere sexy.

L’inizio è un dichiaratao omaggio a Sergio Leone, con citazione e musichetta fischiettata.
E a Leone è senza dubbio dedicata anche la figura della protagonista che viaggia conciata da cowboy.
Ovviamente da cowboy sexy con pantaloncini striminziti e reggiseno, perchè naturalmente tutte le protagoniste appaiono sempre in abiti estremamente succinti ed esagerati, quando non capita loro di trovarsi nude, preferibilmente con le tette al vento.

E sul seno delle protagoniste (che non è enorme) punta la genialità di Nakano: avevate mai immaginato che gli zombie si fermassero pronti ad ubbidire se mostrate loro le tette? La prossima volta provate.
Certo a proposito di invenzioni geniali non scherza nemmeno la zombie che sputa fiamme dalla vagina (peraltro improvvisamente dentata).

In Big Tits Zombie c’è poi tutto quello che vi aspettate.
Un sacco di splatter, effetti speciali artigianali al massimo, esagerati e realizzati malissimo.
E poi le ragazze sexy e nude e perfino un combattimento di sumo tra due delle esuberanti protagoniste.

La sorpresa positiva è la presenza di alcune battute divertenti che trovano spazio al momento giusto.

Il film è inevitabilmente breve e Tanako, per allungare il brodo, ha pensato bene anche di riproporre pari pari le scene dei combattimenti in diverse occasioni, senza nemmeno prendersi la briga di montarle in maniera differente.

Ma, tette grandi a parte, nel film c’è tutto quello che potete aspettarvi.

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