The Possession, ancora esorcismi

Ennesimo film sugli esorcismi delle ultime stagioni, nè migliore nè peggiore di altri, The Possession ha al centro una bambina e parte dal solito spunto dei fatti realmente accaduti.
Ole Bornedal riesce comunque a mettere insieme un horror ben fatto, con basi solide e funzionale… ma nulla di nuovo.

Lui e lei si stanno separando, in mezzo ci sono le due giovani figlie, Anna la grande che accusa il padre ed Emily la più piccola che è disposta a dargli più credito.
Lui cambia casa e porta le ragazze ad una vendita di quelle che si fanno nei quartieri americani dove Emily compra una scatola misteriosa.

E la scatola è il centro della vicenda perchè (non vi dico niente che già non si sappia) tiene rinchiuso un demone pronto ad impadronirsi del corpo di ci aprirà la scatola.
La donna è curiosa anche da giovane ed Emily trova il modo di scoperchiare il male… e la frittata è fatta.

Natasha Calis è brava a reggere il peso di un ruolo crudo e molto brava ad accettare tonnellate di make up che le distorcono il volto nei momenti di possessione. Effetti che tra make up e digitale sono molto ben fatti.
Meno efficace invece la famosa scena con le falene, che pare proprio siano state utilizzate farfalle reali addestrate ma fanno un effetto decisamente fasullo.

Non mancano poi le situazioni classiche con l’esperto interpellato che spiega il problema ed il prete (ma in questo caso è un rabbino) pronto all’esorcismo.

E a proposito non è malaccio la sequenza dell’esorcismo per effetti tecnici e risultato sullo schermo.

In definitiva The Possession è un buon horror, senza grossi difetti ma anche senza punti di particolare eccellenza.

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