Horrorino senza infami a e senza lode per Todd Lincoln che con questo The Apparition non riesce a regalarci nulla di nuovo e nemmeno qualche brividino inaspettato.
Tre amici provano ad evocare uno spirito utilizzando un vecchio rituale e tecnologie modernissime e l’operazione seduta spiritica finisce in vacca.
Qualche anno dopo uno dei tre ragazzi ha una nuova fidanzata ed insieme si trasferiscono nella nuova (che poi è vecchia) casa.
Solo che qui vengono accolti da sorprese non simpatiche tipo porte che si aprono e vestiti che si annodano.
Quando la faccenda diventa più pesante Ben è costretto a raccontare tutto a Kelly e a ricontattare il vecchio amico.
Una doppia introduzione anche un po’ forzata prima di lanciarci nella narrazione diretta.
E anche qui non è che succeda molto. I fatti inspiegabili che succedono nella casa sono i soliti: porte e cassetti aperti, mobili spostati… non manca nemmeno la tradizionale sequenza con Ashley Greene sotto la doccia.
Da ricordare giusto un paio di scene ben gestite registicamente: quella nel letto e quella con i mobili abbondantemente mischiati in casa (e non vi dico altro).
Peccato perchè Lincoln avrebbe l’ambizione di andare oltre visto che si intuisce come la presenza abbia idee e progetti diversi da quelli classici, ma davvero l’idea rimane un po’ troppo sotto traccia.