Nailbiter, il paese delle tempeste [spoiler]

Impossibile parlarvi di Nailbiter senza spoilerare su quello che è lo spunto principale del film di Patrick Rea, quindi mettetevi il cuore in pace e sappiate che se andrete avanti a leggere scoprirete il mistero che si nasconde in quella casa.

Madre e tre figlie si mettono in macchina per raggiungere il marito di ritorno da una missione militare.
Sono però costrette a fermarsi in un paesino sulla strada sorprese da una tempesta con tanto di tornado. Nella fuga si infilano nella cantina di una casetta.
A tornado passato però uscire da lì non sarà semplice perchè la anziana padrona di casa le chiude dentro.
Il problema è che i figli della signora durante le tempeste si trasformano in mostri famelici e farlo sapere a quattro donne di passaggio non è il massimo.

Questo il principio e pure la fine del film perchè poi la faccenda si snoda sui tentativi della famigliola di abbandonare la casa e non regala grosse altre sorprese, giusto qualche soluzione interessante, ma Nailbiter manca di quella forza innovativa e narrativa che potrebbe fare di una buona idea un ottimo film.

Buono il momento iniziale di terrore, quando le quattro non sanno cosa succede fuori e perchè sono state chiuse dentro.
Buona l’ironia che compare a tratti, soprattutto con la figura della vecchia madre che ricorda (alla lontana, molto alla lontana) le vecchina di Arsenico e vecchi merletti.

Buone anche alcune scelte curiose, come il fasciare il braccio ferito con l’unica tela che trovano, una simpatica sacca di iuta che sulla pelle lacerata deve essere molto confortevole.

Poi però il resto è poca roba, Meg Saricks fiisce per somigliare a McGiver per come inventa soluzioni, e soprattutto è molto poco sviluppata la trasformazione degli uomini in mostri: perchè accade durante le tempeste? Cosa la provoca? Da cosa nasce? Perchè i gemelli?
Di tutto questo solo pochi accenni…

Finale con porta spalancata su un seguito che potrebbe cambiare ritmo e passare al revenge movie.

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