Ormai sono anni che lo diciamo: la tecnologia permette uno sviluppo sostenibile delle nostre città, una crescita culturale e sociale utilizzando strumenti tecnologici capaci di creare sviluppo e innovazione, di semplificare la vita, di risparmiare soldi, energia, risorse, ambiente.
Questa volta però pare che ci siamo veramente!
Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), affiancato dal Ministero dello Sviluppo Economico, hanno dato vita ad un progetto ambizioso e di grandissimo interesse.
Si chiama PON per la Ricerca e la Competitività 2007-2013 ed ha l’oibiettivo di utilizzare in maniera trasparente e vantaggiosa le risorse pubbliche e comunitarie destinate allo sviluppo.
Il progetto è dedicato alle regioni dell’Obiettivo Convergenza, cioè Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. regioni in cui si registra una elevata alfabetizzazione a cui però non corrisponde un pari livello di occupazione e di utilizzo delle risorse umane esistenti. Da qui l’idea di farne il centro del progetto.
Ed il progetto è ad ampio raggio perchè riguarda salute, mobilità, ambiente, Pubblica Amministrazione, gestione dei rifiuti, energia, cultura e turismo, scuola. Vale a dire la vita di tutti i giorni.
Il video spiega parecchio.
Gli aspetti più interessanti sono però probabilmente quelli che riguardano le Smart Cities e Smart Education, due soluzioni talmente ovvie per chi da anni vive il mondo della rete che vederle finalmente applicate è un gigante, immenso, liberatorio sospiro di sollievo!
Smart Cities prevede la creazione di ambienti urbani intelligenti e socialmente utilizzabili nel più semplice dei modi. Tecnologie di ultima generazione che finalmente permettono di trasformare le nostre città in ambienti vivibili e utilizzabili senza dover impazzire in cervellotici blocchi burocratici e sommersi da pile di scartoffie cartacee.
Smart Education è l’ovvio utilizzo dei tablet in sostituzione dei libri scolastici. Soluzione che salva alberi, portafoglio, l’annosa questione delle schiene dei ragazzi (quando ero studente io era all’ordine del giorno) e permette un ventaglio di possibilità di studio e approfondimento assolutamente inimmaginabile con i classici strumenti cartacei.
Simbolo del PON è l’albero elettronico, rappresentativo dei valori che PON vuole portare avanti. La forza progettuale dell’innovazione, con le idee che crescono e si sviluppano come rami carichi di frutti, prodotto del lavoro e della tecnologia. Il legame col territorio, importante e fondamentale per capire le vere necessità di un ambiente. La qualità della vita, che se ci pensate dovrebbe essere alla base di qualunque innovazione. Ed infine il tempo, ed è un tempo lungo, che guarda al futuro, che getta i suoi rami nelle città che vivremo da qui a dieci, vent’anni, ma le cui radici è bene che affondino con forza nel presente.
Allora? Sbaglio o son cose di cui parliamo da anni?
Che effetto vi fa vederle finalmente realizzate e pronte a prendersi il giusto spazio nelle nostre città e nel nostro futuro?