Ci sono alcuni film che vengono etichettati come “film della Disney” per la loro leggerezza, i buoni sentimenti, i valori che esprimono. L’incredibile vita di Timothy Green rientra appieno nello stereotipo e Peter Hedges fa di tutto per confermarlo.
Lui e lei non possono avere bambini, ma non vogliono perdere la speranza e così continuano il loro giochino di immaginare le caratteristiche e le abilità del loro futuro pargolo.
Poi capita che un po’ di magia passi da quelle parti e si ritrovino in casa Timothy, un bimbo sugli otto anni, che guarda caso ha proprio tutte le caratteristiche sognate dai genitori.
Naturalmente la presenza di Timothy cambierà le loro vite mettendo alla prova le loro capacità genitoriali.
Ma Timothy non è un bambino qualunque, ha una caratteristica che lo rende diverso e questa diversità dovrà essere accettata da parenti e amici.
Insomma si gioca sui sentimenti ovvi e classici. Il bambino diverso, rifiutato, ma capace con le sue abilità di essere comunque accettato. Si romanzano le difficoltà della vita e si sogna una soluzione per tutto.
Hedges organizza la narrazione presentandoci i due genitori davanti alla tipa dei servizi sociali che dovrà decidere per il loro affidamento e a cui raccontano tutta la loro avventura, con gli errori commessi e le sorprese regalate da Timothy.
Nel cast Jennifer Garner e Joel Edgerton non fanno nulla di più che interpretare il loro ruolo (ma non è che il film richieda molto di più), CJ Adams è il piccolo Timothy (Green perchè c’è anche un rapporto non indifferente con la natura e le foglie in particolare).
Ma la sorpresa è la bellissima e giovanissima Odeya Rush, che con quegli occhi non faticherà a ritagliarsi un ruolo importante ad Hollywood.
Ho dimenticato qualcosa?
Può darsi, ma nel caso immaginatela da soli perchè il film è talmente ovvio che probabilmente non andrete molto lontano da quello che accade sullo schermo.