Guerra di Spagna, 1937. Da una parte le forze di Franco, dall’altra la Repubblica. E’ una guerra dura, fatta di scontri sul terreno e di bombardamenti. Ad aiutare Franco ci sono le truppe volanti di Mussolini.
Protagonisti di L’uomo degli aeroplani (Neos Edizioni) sono infatti due di loro. Sergio Alonge ci racconta la guerra dal punto di vista di un pilota e di un motorista. Fernando, tutto preso dalla sua missione, e Dario, che pian piano comincia a farsi delle domande, vede quello che accade, capisce che i loro obiettivi non sempre sono militari, ed entra in una crisi profonda.
La guerra è sullo sfondo, la conosciamo di riflesso. Eppure, inevitabilmente, è protagonista per tutto il tempo della vicenda. Col suo orrore, che cresce man mano che il racconto avanza e appare più nitido man mano che Dario acquisisce consapevolezza.
Il terzo personaggio del racconto è Amparo, una prostituta spagnola che allieta i momenti di pausa dei militari italiani. Ed anche nel rapporto con lei vengono fuori le diverse personalità dei due protagonisti. Anzi, forse è proprio il rapporto con lei che fa scattare qualcosa in Dario, lo “sveglia”, lo rende consapevole dell’orrore.
E’ un libro curioso (in tutti e due i sensi), un racconto particolare sia come punto di vista dei personaggi (non usuale), sia perchè racconta una guerra poco nota al pubblico italiano nella quale invece i nostri hanno avuto tanta parte. E non mancano i difficili rapporti tra italiani e spagnoli, pur alleati.
Come non mancano alcune storie di personaggi secondari estremamente significative.