Luca Serra ha una capacità incredibile di costruire intrecci e poi raccontarli in modo da tenere il lettore col fiato sospeso. Per uno scrittore di thriller mi pare sia uno dei meriti maggiori e La casa dei gelsi conferma quello che i libri precedenti avevano anticipato.
Ivano torna nella vecchia villa di campagna del nonno perchè una coppia di inglesi sembra intenzionata ad acquistarla. La casa, che ha un grosso Gelso che gli ricorda la sua infanzia, è abbandonata da 25 anni, da quando il nonno si è tolto la vita. Bisogna quindi sistemare, fare il punto, togliere cianfrusaglie, aprire l’armadio blindato in cui il nonno teneva i fucili da caccia.
In realtà negli anni la casa è stata affittata un paio di volte, ma sempre per poco tempo. Gli affittuari sono quasi fuggiti. Qualcosa però, ovviamente, non funziona. In quella casa qualcosa è rimasto in sospeso e toccherà ad Ivano capire di che si tratta facendo i conti con un passato di cui nemmeno immaginava l’esistenza.
L’indagine, di cui farebbe volentieri a meno, lo porta a scoprire segreti nascosti nella vita del nonno, segreti che risalgono alla Seconda Guerra Mondiale, segreti che metteranno in discussione l’intera storia della sua famiglia. Dovrà prendere decisioni importanti, mentre il Gelso torna a fare frutti.
Come avete capito non ho la minima intenzione di rivelarvi nemmeno uno spicchio del mistero che aleggia all’interno della casa dei gelsi, perchè è giusto che vi godiate ogni passaggio, ogni scoperta, ogni sorpresa. Sappiate però che state per affrontare un thriller vero, intricato, con uno sviluppo che porta lontano nel tempo e regala pagina dopo pagina colpi di scena inattesi. Luca Serra è capace di guidare il lettore verso la direzione che gli interessa e poi, quando lo ha convinto, gli mette di fronte un muro e lo costringe a cambiare strada.
Siamo anche di fronte ad un thriller che ha evidenti riflessi soprannaturali, ma anche in questo caso lascio a voi il godimento di scoprire se la soluzione del mistero si trova in questo mondo o in quell’altro.
Chiudo con il sottotitolo perchè quel ‘Sei sicuro di essere solo?‘ mi sembra il legame perfetto tra La casa dei gelsi ed Il boia, il racconto che l’autore ha voluto inserire come bonus track a fondo libro. Qui invece siamo nell’horror più tradizionale. Una piccola scudisciata, sottile e fatale, tutta da godere: cosa si nasconde nella camera di un bambino di 6 anni quando lui si infila sotto le coperte e si spegne la luce?