Da All about Evil non sò proprio cosa aspettarmi.
Sarà diretto (ed è stato scritto) da Joshua Grannell, all’esordio in entrambi i ruoli e non ho quindi precedenti su cui basarmi.
Per il momento tocca riflettere solo sulla trama e sull’ottima campagna di lancio.
Della trama sappiamo che una bibliotecaria recupera una casa usata per girare film horror e decide di continuare ad usarla per quelo scopo mettendosi lei stessa a realizzare una serie di cortometraggi decisamente splatter.
Purtroppo il suo animo (e sembra di capire non solo il suo) è vagamente malvagio e la giovane regista trasforma i suoi corti in veri e propri snuff movies. In breve, gli attori che sceglie moriranno sul set per rendere i film più realistici ed appassionanti.
Sembra esserci qualcosa di buono e di nuovo in questa storia, ma naturalmente il soggetto (quel poco che sappiamo del soggetto) non può bastare come garanzia.
Un secondo indizio della qualità del prodotto è però l’ottima campagna di lancio appena partita.
Quello che vedete qui sopra è il secondo poster diffuso, nel primo (più sotto) compariva la protagonista in una foto-ritratto inquadrata con lo stesso taglio e inquietantemente spruzzata di sangue.
L’idea di presentare gli attori tutti nella stessa posa e con la riconoscibile frase “Nome is/are all about Evil” mi sembra molto efficace e capace di brandizzare molto la campagna.
Per non parlare della inqiuetante espressione che compare sia sul volto delle gemelline Jade e Nikita Ramsey (a proposito si amplia la schiera di bambini terribili?), sia su quello allucinato di Natasha Lyonne (protagonista della pellicola).
Ultima considerazione: è online anche il sito ufficiale che è però ancora vuoto.
Si capisce però che c’è l’intenzione di coinvolgere i futuri spettatori in qualcosa di attivo. A questo punto del discorso, non vedrei male chiedere ai naviganti di farsi fotografare nella stessa identica posa dei poster ed aprire una sezione dedicata a “I’m all about Evil”.
Sarebbe un bel viral che non avrebbe difficoltà a funzionare.