Mi aspettavo molto dall’incontro con Orhan Pamuk, a Torino in qualità di premiato Grinzane Cavour poi diventato anche Nobel per la letteratura (l’ottavo della serie).
La cornice di Palazzo Chiablese (vecchi ricordi di servizio civile), restaurato di fresco, è sobrio ed elegante. Ad affollare il cortile almeno 500 persone.
Pamuk parla come scrive. Solo che leggere 400 pagine di scrittura di altissimo livello è una goduria per la mente, ascoltare 45 minuti di lectio magistralis è un’impresa per menti fresche.
E poi (ma questo me lo aspettavo) si parla più di politica che di letteratura.
Giudizio sintetico: due palle.
Peccato.
p.s.
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