Mentre nelle strade si lotta per difendere il proprio diritto allo studio, a Torino il week end è dedicato al Salone del Gusto.
Si dimenticherà per un pò la Gelmini, il maestro unico e le dichiarazioni dette/mai dette di Berlusconi per tuffarsi in una distesa di bontà.
Il Salone è luogo di incontro e di godimento puro per gli amanti della buona e corretta cucina. Slow Food è garanzia di qualità.
Ma parallelo al Salone si svolge da qualche anno anche Terra Madre ed allora il discorso si fa più serio.
Esperti da tutto il mondo si riuniscono a Torino per discutere del futuro dell’economia agricola e non solo.
E gli esperti in questione sono i contadini che rappresentano la storia del mondo e che, su questo sembra siano tutti daccordo (da Carlin Petrini a Adriano Celentano), devono necessariamente rappresentare anche il futuro.
Si uscirà da Terra Madre convinti che la globalizzazione dovrà essere virtuosa, che le ciliege è meglio mangiarle a maggio e i cardi a gennaio, che se i prodotti agricoli fanno poca strada allora probabilmente si inquinerà di meno e costeranno il giusto.
Buon Salone… e che le discussioni portino a risultati concreti.
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