A S. Leone (un western classico… o quasi)

Quello che vedete qui sotto è un vecchio video, un corto a soggetto che ho scritto, diretto e montato nell’estate del 2003.

L’idea è di recuperare i vecchi corti che ho girato negli scorsi anni (la mia attività di “regista per hobby” è ferma per mancanza di tempo libero) e distribuirli in rete. Ho aperto un canale su youtube proprio per fare questo.
Sono tutti video nati non per il web, nemmeno pensati per il web e l’esperimento è di vedere se possono funzionare anche qui. Alcuni sono nati per partecipare a concorsi, altri per motivazioni completamente diverse.
Se riuscirò a scovarli (operazione non proprio semplice come sembrerebbe)  li posterò qui, con cadenza assolutamente saltuaria e catalogati sotto my video.

Ed ogni volta approfitterò per raccontarvi alcune curiosità sul film in questione. Come è nato, come è stato girato, quello che ricordo, quello che mi viene in mente.

Il corto di oggi è A S. Leone, titolo dalla evidente doppia lettura.
Può essere il paese in cui si svolge la vicenda così come una dedica al grande Sergio Leone, maestro del western all’italiana.
Il paesino che vedete nel video si chiama in realtà San Salvatore ed è in Sardegna, a due passi da Cabras (se non ricordo male) provincia di Oristano.
Mi trovavo in quei luoghi in vacanza, nell’estate del 2003, quando ci imbattemmo in questo paesino che sembrava trasportato lì dal Messico di metà ‘800, un villaggio western in piena regola.
Invece di fare due foto per portarmi via un ricordo del posto, decisi di scrivere nottetempo un veloce soggetto e di tornare il giorno dopo per girare il corto.

A S. Leone nasce quindi come omaggio al luogo in cui è girato, non mi interessava la storia (che pure credo sia particolare), non mi interessavano i dialoghi (che pensai avrebbero distratto dal paesaggio). Mi interessava solo mostrare alcuni scorci di quel paese deserto.

Il risultato è quello che vedete. Un corto girato seguendo le regole del western. Campi lunghi, inquadrature lente fino all’esasperazione. Nel film succede poco, pochissimo, quasi niente (ma la sorpresa finale è notevole). Solo sguardi e silenzi. Come nei western all’italiana di Leone. Tutto l’opposto di quello che è richiesto per un web-video.

Ad accompagnare le immagini ci sono un paio di canzoni dei Tribà, che Vito Miccolis mi concesse con la gentilezza che gli è propria, e che mi sembravano molto adatte.

Tutto qui.
Ora mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, ora che, sei anni dopo la sua realizzazione, A S. Leone vive un nuovo esordio.

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