Il Premio Grinzane Cavour finisce qui?

Ho ritardato il più possibile un post sulla situazione del Grinzane Cavour.
Perchè non ho voce in capitolo e perchè speravo si sgonfiasse il tutto molto velocemente.
L’arresto di Giuliano Soria fa però definitivamente precipitare la situazione e cancella ogni speranza.

Le accuse per l’inventore del premio (e patron di tutti i Premi di contorno che sono nati in questi 28 anni) sono di maltrattamenti nei confronti di un suo dipendente e di malversazione per la poco chiara gestione dei fondi (pubblici e privati) destinati al Premio.

grinzane-cavour

Ora è il caso di dirlo: a Torino sono anni che si vocifera intorno a Soria.
Io non lo conosco personalmente ma più volte ho sentito discorsi legati al suo carattere, al suo modo di porsi, al suo modo sgarbato di relazionarsi con gli altri, specialmente se “sottoposti”.
In più un sistema così vasto e così strettamente legato al suo fondatore non mi stupisce abbia avuto (anche molte) irregolarità finanziarie.
Lungi da me quindi difendere Giuliano Soria.

Quello che però vorrei difendere è ciò che Soria ha fatto per il Piemonte. Il Premio Grinzane Cavour con tutto il suo contorno. Non c’è dubbio che una bella fetta della cultura torinese sia in debito con lui.
Il Premio Grinzane Cavour è una importante istituzione culturale e vederlo sgretolarsi è un dolore ed un colpo molto forte per Torino.
Contesto decisamente il pezzo di Massimo Lovelli su Repubblica, che dipinge il premio come un paravento per i traffici e i godimenti di Soria e dei suoi.

No!

In 28 edizioni per ben 8 volte hanno ricevuto il Premio scrittori che hanno successivamente ricevuto il Nobel per la Letteratura.
Mi sembra una garanzia di qualità incontestabile.
Ma soprattutto i vari premi che sono nati dal principale sono serviti a diffondere cultura in tutta Europa… e diffondere cultura è sempre e solo una cosa positiva per l’uomo.
E poi, caro Lovelli, la dichiarata propensione del Premio verso aspetti enogastronomici del territorio piemontese (che tu sembri dipingere come colpevoli festini goduriosi) è in realtà l’ennesimo punto di eccellenza.
Credo sia evidente a tutti come buona parte del turismo piemontese abbia puntato da diversi anni proprio sull’enogastronomia, ovunque considerata importante veicolo culturale (si, culturale!) di promozione del nostro Paese.

Probabilmente non si può ormai fare più niente e toccherà alla Regione decidere come muoversi (con o senza commissione d’indagine), ma se siamo qui a dichiarare la fine del Grinzane Cavour oggi è un giorno triste per Torino.

(credits foto: ingirogiro)

2 Comments

  1. una domanda: con quali criteri oggettivi misuri la tutto il lavoro di promozione terrritoiale e culturale realizzato dal grinzane in questi anni, condirenado dei prametri di efficienza dei troppi soldi investiti da privati e pubblico ?

  2. soloparolesparse says:

    @ Vittorio
    Mi correggo: nessun criterio oggettivo. Il mio è un discorso completamente soggettivo.
    Mi baso sulla risonanza che ha il premio a livello nazionale (e credo anche internazionale), sulla serie sempre crescente di eventi che organizza e che ritengo portino un ritorno di immagine (e spero anche economico) ai luoghi in cui vengono organizzati. Credo che il comune di Grinzane sia ben felice di aver ospitato il premio per tanti anni.

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