Per chi non ricorda la vicenda provo a riassumerla in due parole.
Nel suo sviluppo globale il colosso dei Fast Food McDonald’s decide di aprire un suo locale ad Altamura, in Puglia, cittadina famosa (tra le altre cose) per il suo incredibile pane.
Solo che proprio nella stessa piazza esiste già una panetteria che produce un’ottima focaccia ed il titolare, invece di rassegnarsi all’arrivo del colosso, decide di aumentare e differenziare la produzione delle sue pizze.
I giovani e i meno giovani della cittadina, dopo aver provato per qualche tempo gli hamburger americani, un pò alla volta finiscono per preferire la focaccia locale, la piccola panetteria finisce per incrementare le vendite e il pagliaccio giallo e rosso si svuota a tal punto che dopo qualche mese decide di chiudere.
Davide ha sconfitto Golia.
Ma soprattutto la genuinità e la caratterizzazione dei prodotti enogastronomici locali hanno sconfitto il simbolo massimo della globalizzazione.
La storia è così curiosa ed esemplare che è diventata un film, in uscita nei prossimi giorni.
La regia è di Nico Cirasola e la partecipazione amichevole di nomi noti del calibro di Renzo Arbore, Lino Banfi, Michele Placido e anche del governatore Nichi Vendola ha fatto si che Focaccia blues diventasse un caso prima ancora dell’uscita.
In realtà il caso nasce perchè il film viene presentato come un baluardo in difesa delle tradizioni locali, come un esempio della possibilità di resistere alla globalizzazione.
Ed anche la promozione è fatta con tutti i crismi del caso. Naturalmente sito internet e profilo su Facebook, ma anche un tour con proiezione gratuita in tutte le città che ne faranno richiesta.
L’insieme di tutto ciò, e mi sembra di capire anche una consistente diffusione di comunicati stampa, ha fatto si che se ne parli un pò ovunque nella rete, anche se non tutte le considerazioni sono positive.
Se infatti Hyperbros invidia la capacità organizzativa e di promozione enogastronomica della Puglia, il buon gparker si chiede cosa mai ci sia da festeggiare nella sconfitta di un locale che avrebbe dato lavoro a diversi giovani del posto. E per quanto preferisca mille volte la focaccia di Altamura anche solo all’odore di McDonald’s, su questo punto non me la sento di dargli torto.
In ogni caso il film dovrebbe passare da Torino il 15 aprile e vedremo di dargli uno sguardo.
Premetto che io sono di Altamura. Tengo a precisare che la chiusura del McDonald’s non è del tutto da assegnare alla panetteria, la cui apertura, se non ricordo male, è avventuta molti mesi dopo l’apertura del fast-food e non era preesistente, e l’affluenza al McDonald’s era già in calo, frequentato ormai solo da adolescenti, famiglie e militari del 31° reggimento. Questo perchè ad Altamura è fortemente diffusa l’attenzione verso la novità, e quando il McDonald’s non lo è stato più, l’altamurano è stato attratto altrove, e il locale del McDonald’s, tra l’altro di superficie molto grande per una città di provincia, ha iniziato a sembrare sempre più vuoto e il titolare/concessionario del McDonald’s stava già dedidendo di venderla. Conclusione: 1) con la chiusura del McDonald’s ci sono stati una 50 di posti di lavoro in meno e la scomparsa di un locale che dava un’alternativa alle 20-30 panetterie che ci sono ad Altamura, nate sull’onda del marchio DOP assegnato al pane di altamura; 2) gli altamurani, me compreso, spesso e volentieri frequentano i McDonald’s di Bari e Casamassima quando preferirebbero mangiare qualcosa di diverso da pizza/foccacce!
Pertanto io non vedo il motivo di tanta autocelebrazione, ma solo un modo per far soldi, quei soldi tolti al McDonald’s….
Grazie 1000 x aver cancellato il commento!! W la democrazia e la libertà di parola!!! Ma vafff…
oops!! forse era il mio browser che non aveva caricato totalmente la pagina.. mi scuso x il commento precedente.
@ Sik
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E siccome non sono costantemente collegato… un pò di pazienza!
Sono nata e vivo ad Altamura e ci terrei ad informarvi che la storia del piccolo fornaio altamurano che sconfigge McDonald’s è completamente inventata. Bella, affascinante, intrigante ma completamente inventata.
Quando il piccolo fornaio ha aperto la sua rivendita, era già stato deciso di chiudere il McDonald’s di Altamura perchè ipertrofico. Abbastanza frequentato ma non a sufficienza. In città lo sapevano tutti e lo ha confermato subito dopo la chiusura il manager responsabile che ha ammesso l’errore di valutazione. Aspettavano solo che scadesse il contratto, due o tre mesi dopo. Occupava una superficie sconfinata, in centro, con un affitto elevatissimo. Figurarsi che ora nello stesso locale ci sono, comodamente, una banca ed un negozio di abbigliamento. A Bari, l’unico McDonald’s della città occupa una superficie dieci volte inferiore.
La trovata pubblicitaria per lanciare il piccolo fornaio, è frutto della mente vulcanica di un buontempone (che conosco molto bene) che ha fatto anche il giornalista per un importante quotidiano nazionale, che non esiste più. Spesso inventa notizie affascinanti, ma quasi sempre non ci crede nessuno. In questo caso la cosa gli è sfuggita di mano: prima ci è cascato (non so quanto in buona fede) un ex collega che l’ha pubblicata su di un famoso settimanale nazionale, poi ci è cascato un ignaro giornalista di Liberation e infine ci è (quasi completamente) cascato un giornalista del New York Times. La notizia ha fatto il giro del mondo ma, ripeto, era inventata. Sarebbe stato bello che fosse vera. Adesso fa comodo continuare a diffonderla anche perché ha un grande fascino: Davide che sconfigge Golia e cose simili. Diventare famosi fa piacere a tutti.
Ho due figli adolescenti e vi posso garantire che loro e tutti i loro coetanei, la focaccia non sanno neppure cosa sia. Preferiscono ingozzarsi con equivoci panini e pizzette scongelate (prodotte chissà dove con chissà cosa) in rumorosi locali sempre pienissimi. Nel locale di McDonald’s, almeno l’igiene era garantita, i lavoratori avevano un contratto, venivano pagati regolarmente e non erano sfruttati lavorando più del previsto. Nei locali che frequentano i nostri figli, tutto questo non è quasi mai vero. E lasciamo perdere anche la qualità di certi prodotti da forno venduti in alcune panetterie (compresa quella del piccolo fornaio).
Andate a vedere il film, ma sappiate che NON si basa su di una storia vera.
@ clara
Allora complimenti vivissimi al buontempone (che conosci molto bene)per l’operazione di marketing perfetta!
al di là delle polemiche, il film merita di essere visto..le tradizioni non vanno contro la modernizzazione o la globalizzazione, ma meritano di essere preservate e conosciute anche dalle nuove generazioni. Dietro ogni prodotto c’è una cultura, e dietro una cultura una storia..una storia che, al di là dei vari localismi, appartiene a tutti…pertanto ci piace pensare che, almeno per una volta,focaccia possa “mangiare” un hamburger e non il contrario…tanto i mc donald li troviamo ad ogni angolo del globo terrestre..
sono perplessa dai commenti di sik, frutot di riflessioni poco consapevoli
dare una valenza positiva ad un negozio che propina cibo spazzatura decisamente tossico per la salute, perchè lo percepisce come ” un’alternativa alle 20-30 panetterie” mi sembra veramente poco intelligente
fare valutazioni sul fatto che alcune decine di persone hanno perso il posto di lavoro acausa della chiusura , mi fa pensare che si potrebbe fare la stessa riflessione per spacciatori che vengono arrestati.
Forse val la pena spinmgersi un po’ oltre e pensare che magari si potrebbe investire su altro, ma di meno tossico, … alimentarmente parlando