Continua la serie delle interviste ai candidati alla Presidenza della Provincia di Torino.
Dopo Claudia Porchietto, Renzo Rabellino e Carlo Gariglio, tocca a Vittorio Bertola rispondere alle mie tre domande.
Bertola tiene a ricordare che il progetto della lista che lo appoggia nasce dal basso all’interno dei meetup degli amici di Beppe Grillo di Torino.
Come sempre ricordo che mi limito a riportare le risposte senza considerazioni personali. Considerazioni che invece siete invitati a fare voi tutti.
Trovate tutte le interviste taggate come elezioni2009.
Di seguito l’intervista a Vittorio Bertola.
1.Negli ultimi anni da più parti si è ventilata l’ipotesi di cancellare le Province Italiane in quanto ritenute da alcuni un’inutile via di mezzo tra Comuni e Regioni. Quali pensa siano le peculiarità dell’ente Provincia e quindi perché pensa che debbano sopravvivere?
Le competenze della Provincia sono importantissime: essa si occupa del ciclo dei rifiuti, della pianificazione e protezione dell’ambiente, dell’edilizia scolastica, della formazione professionale, dei trasporti pubblici e di tutta la viabilità extraurbana a parte le autostrade… e di altro ancora. Sono tutte cose fondamentali per la qualità della nostra vita, quindi fino a che le gestisce la Provincia è importante che lo faccia al meglio.
Dopodiché le Province si possono probabilmente abolire, redistribuendo queste competenze a comuni e regioni e risparmiando un po’ di gettoni di presenza e di segretarie, ma attenzione: il problema è “nel manico”, cioè in una classe politica che usa questi enti come fossero loro anziché nostri, e spreca i nostri soldi in spese utili soltanto a loro e alle loro clientele. Se non cambia questa situazione l’abolizione di certi enti non serve a niente, perché ne nasceranno subito degli altri simili con un nome diverso, come è successo tutte le volte che abbiamo abolito un ministero con i referendum.
2.Quale sarà il primo intervento (il più urgente) nel caso venisse eletto come Presidente della Provincia di Torino. Ed in che tempi prevede di poter applicare questo intervento?
Sappiamo che è una domanda ipotetica – noi siamo un gruppo di giovani senza tessere e incensurati, alla prima esperienza politica, e il nostro obiettivo è dare una scelta a tutti i cittadini che non vogliono più votare i partiti ma che non vogliono andare al mare (anche perché l’astensione aiuta lo stesso la “casta”); speriamo di mandare ai politici un segnale visibile di una insoddisfazione crescente, usando questa occasione per far circolare informazione alternativa a quella ufficiale, grazie anche alla rete.
Comunque, per noi le priorità sono due. Una è immediata e concreta, cioè cancellare definitivamente la costruzione dell’inceneritore del Gerbido (che peraltro si è già bloccata da sola dopo che la magistratura ha messo tutto sotto inchiesta); gli inceneritori sono obsoleti, cancerogeni e antieconomici e vengono costruiti solo perché c’è qualcuno che ci deve guadagnare, in quanto esistono metodi più economici ed ecologici per affrontare il problema dei rifiuti (la raccolta differenziata porta a porta ovunque, il trattamento meccanico-biologico dell’indifferenziato, il compostaggio domestico, la riduzione degli imballaggi…).
La priorità di medio-lungo termine è cominciare a pensare attivamente al nostro futuro: è chiaro che un intero sistema economico basato sulla crescita del PIL e sull’esaurimento delle risorse naturali è giunto alla fine. Possiamo restare passivi e senza progetti come i nostri vecchi politici, oppure possiamo cominciare a cambiare le cose, ad esempio riconvertendo le nostre industrie a produzioni ecologiche, promuovendo davvero la ricerca e le nuove tecnologie, diffondendo Internet e le opportunità di sviluppo che offre. Noi abbiamo un programma ampio e dettagliato, assolutamente originale e innovativo, che invito a leggere sul nostro sito (www.t5s.org).
3.Il governo del Paese in maniera decisa affidato al centro-destra. Il governo del Comune di Torino e della Regione Piemonte altrettanto fortemente assegnati al centro-sinistra. Come pensa di collocarsi nella gestione della Provincia tra questi due opposti?
A noi la divisione tra destra e sinistra non interessa; appoggeremo le proposte intelligenti indipendentemente da chi le propone. Più
facilmente, data la pochezza di idee della nostra classe politica, faremo noi delle proposte intelligenti e gli altri ci verranno dietro:
almeno, dove l’anno scorso sono stati eletti dei “grillini” è regolarmente successo così.
Comunque una delle ragioni principali per agire in prima persona è la sensazione che tutti i partiti esistenti, destra e sinistra insieme,
siano diventati essenzialmente comitati d’affari, pronti a svendere la democrazia per accordarsi sui soldi. Anche le loro grandi diversità (a parole) svaniscono se vai a vedere i pregiudicati che hanno portato in Parlamento o le loro amicizie quando si tratta di grandi affari pubblici; anche i più arrabbiati poi hanno i loro altarini.
Noi crediamo invece che gli eletti debbano essere temporaneamente prestati alla politica e dipendenti dei cittadini, e vogliamo
sperimentare la democrazia partecipativa: qualsiasi cittadino può iscriversi, partecipare alle nostre riunioni o al nostro forum e dare direttive ai futuri eletti. E’ un metodo assolutamente nuovo che può offrire una garanzia contro le degenerazioni, anche se la garanzia vera può venire solo da un “risveglio” dei cittadini, dal loro impegno a informarsi e attivarsi: è l’unico modo in cui possiamo riprenderci le istituzioni.