Ricordi di un decennio passato

Da qualche giorno mi chiedo cosa avrei potuto lasciarvi come post di fine anno (post che rimarrà in bella visione per una settimanina perchè ho intenzione di staccare un po’ prima di lanciarmi nella nuova stagione, al limite vi butto lì un paio di recensioni…), poi mi sono reso conto che siamo al giro di boa del decennio e mi è tornato in mente un capodanno di dieci anni fà.
Immagino che ricorderete anche voi quei giorni perchè si trattava di un fine anno speciale, il passaggio di un decennio, di un secolo, di un millennio addirittura.

asiago

Per me furono giorni intensi.
Aspettavo la chiamata per il servizio civile che arrivò puntuale dopo Natale. Pensai che il viaggetto di fine anno fosse saltato e avvisai i miei compagni d’avventura, invece il giorno in cui mi presentai partì una licenza natalizia (gentile e ancor oggi inspiegabile omaggio) e il mio capodanno tornò ad esistere.

Partimmo in sette per l’altopiano di Asiago, se non ricordo male 4-5 giorni immersi in nevi che a noi sembrarono perenni.
C’erano gli amici di sempre, c’era colei che sarebbe anni dopo diventata mia moglie (e che all’epoca non era nemmeno la mia fidanzata).
C’era la neve ed un freddo pazzesco, c’era un camino ed una casa in ristrutturazione (ricordo quella tenda che interpretava malamente  la porta del bagno).
C’era una cena allegra, un album nuovo di Claudio Baglioni, c’era una videocamera che si spense sul più bello, c’era l’asiago con tre diverse stagionature.

E soprattutto c’erano i timori che qualcosa succedesse, che il mille e non più mille della profezia antica significasse che il mondo sarebbe finito alla scoccare della mezzanotte.
C’era il millennium bug che minacciava di cancellare la nostra tecnologia (che lassù non avevamo, ma cosa sarebbe successo al ritorno a Torino?).

Non accadde nulla di più di alcuni indimenticabili giorni tra amici ancor giovani, musica, video, cibo, passeggiate e il calore della passione che ci univa. Un capodanno dei più sereni e indimenticabili (tra l’altro il primo senza le confuse comitive calcolabili solo in decine di unità)
Il mattino dopo ci svegliammo in un millennio diverso da quello in cui eravamo nati e ricominciammo la nostra vita un po’ più consapevoli della nostra età.

Sono sicuro che anche per chi legge quello di dieci anni fa, quello che ci portò dal 1999 al 2000 è stato un passaggio di anno che ricordate ancora oggi, meglio di altri magari più emozionanti.
Bhe… se avete voglia di raccontarmelo in questi giorni che introducono un nuovo decennio…

(credits foto: lapaoly)

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