E così siamo arrivati alla midseason anche della terza stagione di The Walking Dead, e la sospensione è naturalmente su un momento altamente drammatico (che non è quello della foto).
In fondo siamo arrivati ad un punto in cui ormai è chiaro che il mondo sta riprendendo piano piano a vivere, segno evidente ne è il fatto che i cattivi sono ormai raramente gli zombie (poco più che uno sfondo quotidiano), i cattivi ormai sono tornati ad essere gli uomini.
I gruppi che abbiamo conosciuto si mischiano, si fondono, si scontrano, ormai è una guerra tra uomini, tra buoni e cattivi… con una grossa difficoltà a capire chi siano davvero i buoni perchè gli uomini nel loro animo più profondo forse non hanno proprio un cuore puro.
E poi i gruppi si allargano, nella puntata di metà stagione abbiamo nuovi arrivi per il momento solo introdotti.
I momenti splatter sono ormai limitati, spruzzati un po’ qui ed un po’ là… ce ne sono di discreti in ogni puntata ma manca l’abbuffata.
Ci sono però alcune situazioni geniali e memorabili, quali la presenza della figlia del Governatore, il medico che vuole studiare gli zombie, lo zombie-gramma… piccoli capolavori horror e anche ironici sparsi nella serie.
Però c’è anche la netta virata di cui si diceva all’inizio del post: gli uomini tornano protagonisti.
La puntata di metà stagione è una guerra tra uomini, tra bande, con tanto di azione militare organizzata e scontro a fuoco decisamente fuori target.
Virata che usufruisce di una sceneggiatura però ottima e complessa… mica facile far quadrare incontri e scontri senza incasinarsi su chi conosce chi e chi sa cosa nell’insieme della faccenda.
Ora la speranza è che la serie riprenda tornando a mettere gli zombie al centro della faccenda, come è sempre accaduto nelle prime puntate ed in quelle di ripresa fino ad ora.
E sarà un bene perchè la parte di make up e le centellinate scene splatter si sono sempre mantenute su livelli molto molto alti.