Perchè i matti di Diego Finelli

Un libro davvero particolare e interessante questo Perchè i matti (Neos Edizioni), in cui Diego Finelli utilizza uno stile di scrittura del tutto particolare e gioca su alcuni spunti da giallo per raccontarci in realtà le condizioni di vita nei manicomi italiani (o meglio in quello che rimane dei manicomi italiani anni dopo la legge Basaglia).

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Siamo a Collegno, dove rimangono aperte alcune ali per ospitare gli “ex-matti”. Antonio decide di fare il suo anno civile in controtendenza e quindi impegnarsi veramente. Prende la cosa sul serio e scopre un mondo pieno zeppo di contraddizioni.

Infermieri bravi, infermieri meno bravi e infermieri decisamente troppo violenti, e poi, naturlamente, il variegatissimo panorama degli ospiti. Finelli centra il libro proprio sulle loro figure, sulle loro storie, le loro manie, il modo di rapportarsi agli altri e ovviamente sulle condizioni in cui vivono e in cui sono trattati da chi deve occuparsi di loro.

Il ritratto che ne viene fuori è a tratti impietoso.

In mezzo a tutto questo il nostro protagonista cerca di fare del proprio meglio, riesce ad affezionarsi e a fare amicizia con molti degli ospiti, meno, molto meno, con chi a Collegno ci lavora.

E poi c’è il giallo. Perchè nel bel mezzo del servizio civile capita che uno degli ospiti viene trovato morto e con la testa spaccata. Sembra un incidente, ma soprattutto è molto comodo per tutti che sia un incidente… solo che ad Antonio questo “siamo tutti d’accordo” non va proprio giù.

Perchè i matti (che è anche l’incipit di tutti i capitoli) scorre via con eleganza, raccontato in prima persona come fosse un monologo teatrale, con un bel ritmo e pieno zeppo di storie da non dimenticare, sullo sfondo di uno dei luoghi più inquietanti ed affascinanti dell’intera Italia: l’ex manicomio di Collegno.

Qui l’intervista con Diego Finelli.

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