Il cadavere volubile di Massimo Tallone

Torna il Cardo, torna Massimo Tallone. Il cadavere volubile, Frilli Editori, ci riporta nella Torino di uno dei personaggi più curiosi della letteratura gialla italiana.

Il Cardo è un pittore (o quasi), spiantato, vive in un cascinale sulla via che porta alla Palazzina di Stupinigi. Non ha televisione, non ha telefono, non ha nemmeno un letto e una serratura all’ingresso di casa. Non avesse una certa abilità nel dipingere e una curiosità decisamente viva sarebbe poco più di un barbone. Del resto anche lavarsi non è il suo forte.

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Nella nuova avventura, il cui sottotitolo è “Incubo ad Avigliana per il Cardo”, rientra una notte nel suo tugurio e trova sul suo letto un cadavere nudo e sconosciuto. Esce per capire cosa fare, si trova di fronte la polizia che ha ricevuto una segnalazione, torna dentro con loro (ormai rassegnato al carcere) e il cadavere non c’è più.

Poi però riappare, non vi preoccupate!

Comincia così, in maniera folgorante, Il cadavere volubile. Dal momento successivo il Cardo sarà affiancato dall’amico ex poliziotto Ribò e dalla prostituta Angela (il Cardo apprezza molto il genere) per cercare di scoprire l’identità del cadavere e salvarsi la pellaccia sia dalla polizia sia da chi ha cercato di incastrarlo.

Tallone non ci tiene nascosto nulla del personaggio. Scrive come fosse il Cardo in prima persona e ci rovescia addosso tutti i suoi pensieri, i suoi giri di parole, le sue (mancate) intuizioni e l’incredibile sequela di errori che commette.

Il romanzo è completamente incentrato sul personaggio, che ha però una forza tale da sostenerlo senza fatica dalla prima all’ultima riga. Sono molteplici i momenti divertenti, non mancano le sorprese da thriller vero. Tutto apparecchiato sulla tavola di una prosa viva, vivace coinvolgente e senza paura di essere dissacrante.

Nota di merito per una serie di capitoli centrali (saranno almeno 3-4) in cui il Cardo si trova con una pistola puntata in faccia e Tallone ferma letteralmente il tempo per mostrarci a cuore aperto tutte le riflessioni del suo protagonista. Le sciorina, le srotola, le approfondisce… in un tempo mentale del Cardo che mai e poi mai potrebbe coincidere con il tempo reale in cui quell’episodio si svolge. Un inserto all’interno del libro davvero tutto da godere.

L’intervista con Massimo Tallone.

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