Da qui all’Eternit, di Giorgio Bona

Raccontare la drammatica vicenda dell’Eternit di Casale Monferrato in un romanzo. Si può fare ed è quello che fa Giorgio Bona nel suo Da qui all’Eternit, Scritturapura.it. E riesce a farlo con delicatezza estrema, inventando una storia che potrebbe benissimo essere quella di una delle tante vittime dell’amianto a Casale.


Siamo a metà degli anni ’80 e il sindaco di Casale firma una delibera che decide la chiusura della fabbrica che nei precedenti 80 anni ha dato vita e morte alla città. Vita perchè la città è cresciuta intorno alla fabbrica, un gran numero di famiglie casalesi vive con lo stipendio che arriva da quel lavoro. Morte perchè la fibra di amianto, lo si è scoperto da tempo e in quegli anni era ormai chiaro, provoca un tumore che prende l’inquietante nome di mesotelioma pleurico.

La decisione del sindaco è difficile, difficilissima. Ma lui decide di schierarsi al fianco dei suoi concittadini e contro la proprietà che non si è mai occupata veramente delle condizioni di lavoro, anche se questo vuol dire lasciae a casa 350 lavoratori, che però, forse, avranno salva la vita. Nel romanzo Bona ci mostra tutti i dubbi e i dolori dell’uomo e delle persone che lo circondano. Il sindacalista, mai amato dalla proprietà, è tra questi.

E poi c’è Piergiorgio, giovane atleta che in fabbrica non ci è mai entrato. Eppure anche lui comincia ad accusare difficoltà respiratorie e stanchezza. C’è Annuccia, la sua fidanzata, che non lo lascia mai solo e il cui padre, che all’Eternit ci lavora da sempre, sta perdendo la sua battaglia col tumore.

E’ un romanzo delicato eppure straziante, perchè sappiamo che quello che racconta è accaduto davvero. E ancor di più perchè la battaglia legale, 40 anni dopo quei giorni, non è ancora conclusa. Perchè a Casale si muore ancora di Eternit. Nella provincia di Alessandria si contano circa 1800 morti per amianto.

Se non conoscete la vicenda di cui stiamo parlando la trovate riassunta su wiki mentre sul sito del comune di Casale è conservata la memoria storica di quanto accaduto. Su Quotidiano Piemontese trovate invece la mia intervista con Giorgio Bona.

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