E’ sempre un piacere fare la conoscenza di un nuovo commissario letterario, cercare di capirlo, scoprirlo, ipotizzare i suoi gesti, i suoi pensieri e quale sarà la sua strada futura. In Meglio di niente, Neos Edizioni, Silvia Pannocchia ci presenta il commissario Massimo Puddu, evidentemente sardo, trasferito a Torino.
In realtà, quello del nsotro, è un ritorno. Puddu aveva infatti studiato a Torino trent’anni prima poi, per inseguire la carriera da poliziotto, aveva lasciato la città e l’amore della sua vita: Valentina. Ora torna come commissario e non fa in tempo ad ambientarsi che deve occuparsi di una serie di delitti compiuti nel mondo della Torino bene, quella più ricca, quella che sta tra gli imprenditori e la politica.
Una grave aggressione se la trova in eredità dal commissario precedente, le altre accadono nei giorni successivi al suo arrivo. Così Puddu deve ambientarsi in città, ambientarsi in un commissariato che pare sfiduciato, conquistare la fiducia dell’ispettore Mancuso, cercare di ritrovare la donna amata e risolvere un bell’inghippo.
Dal punto di vista del movimento e dell’azione Silvia Pannocchia mette parecchia carne al fuoco ma l’autrice ci regala anche altro. Sullo sfondo (o forse proprio al centro) di tutta la vicenda c’è il mondo del lavoro. La crisi economica, lo sfruttamento, la disoccupazione, le leggi sul tema (abbiamo anche una deputata tra i protagonisti) sono il fulcro su cui la storia si snoda ed è in quell’ambito che Puddu dovrà muoversi per capirci qualcosa, affrontando anche un duro scontro generazionale.
Il giallo si muove su una Torino che il protagonista scopre pagina dopo pagina, trovandola ovviamente molto diversa da quella che ricordava per averla vissuta trent’anni prima. E nello scoprire Torino scopriamo anche il commissario. Deluso da quanto gli ha regalato la vita, con un matrimonio finito alle spalle, disilluso rispetto ai suoi sogni da ragazzo (che il ritorno a Torino gli ripresenta ovviamente uno dopo l’altro) e tuttavia ancora capace di lottare e di cercare la verità con lucidità ed intuizione.
Curioso di scoprire le nuove avventure del commisario Puddu (ci saranno, lo so che ci saranno), ho intervistato Silvia Pannocchia su Quotidiano Piemontese.