Nel panorama dei film di Ishiro Honda (quantomeno di quelli che ho visto in questo blocco estivo) non c’è dubbio che Latitudine zero si discosti nettamente dagli altri.
Niente mostri (o quasi), niente Giappone al centro, una storia diversa, un mondo straordinario ricreato.
Due scienziati e un giornalista stanno studiando alcune correnti sottomarine in un modulo creato apposta quando l’improvvisa eruzione di un vulcano subacqueo mette a rischio le loro vite.
Li ripesca il capitano McKenzie col suo sottomarino Alpha e li guida a Latitudine zero.
Questo è un posto incredibile 20.000 metri sotto il mare.
Un mondo da sogno ricreato dai migliori scienziati del mondo, che hanno deciso di abitarvi.
Si vive (molto a lungo) e si fa ricerca per il bene dell’umanità, cui i risultati vengono inviati in gran segreto, oro e diamanti pullulano e non hanno alcun valore.
Ovviamente c’è anche il cattivo di turno intenzionato a rapire un nuovo scienziato che è stato invitato a vivere a Latitudine zero e a distruggere McKenzie ed il suo incredibile sottomarino Alpha.
Latitudine zero ribolle di particolari interessanti, quasi tutti concentrati ovviamente nel mondo sotterraneo.
Un mondo da sogno i cui abitanti hanno compreso l’inutilità della guerra, della ricchezza. Si dedicano alla ricerca e sono stati in grado di creare il mondo ideale.
E Honda ci presenta visivamente questo mondo con una fantasia molto legata alla fantascienza di quegli anni (il film è del 1969).
Incredibili gli abiti indossati, allegri, colorati, spesso succinti (ricordate Barbarella?), non manca Linda Haynes nellla parte della dottoressa bionda e sexy.
Poi c’è un sole artificiale, un bagno immunizzante, dei guanti che sono armi, trapianti di cervello e nauralmente l’incredibile sottomarino Alpha con tutta la sua strumentazione.
Non manca l’inevitabile riferimento alla bomba atomica, visto che lo scienziato che viene rapito ha inventato un siero capace di immunizzare dalle radiazioni, praticamente il sogno principale del Giappone di quegli anni.
E poi però siamo comunque in un film di Honda, così il nostro non resiste ad inserirci un paio di mostriciattoli che però qui non sono i classici gommosi giganti ma delle specie di peluche molto meno letali.
Latitudine zero ha dentro un sacco di altra roba, compresa una bella battaglia tra sottomarini, e molte ottime idee.
E ci regala un aspetto di Honda che conosciamo meno… ma assolutamente affascinante.