Un viaggio estremamente dettagliato e affascinante quello che Giacomo Augusto Pignone e Pier Paolo Strona hanno compiuto in Val di Susa alla ricerca dei segni di un passato davvero datato. Pietre sacre in Val di Susa, Neos Edizioni, è una testimonianza interessante e fondamentale perchè rende immortali alcuni luoghi che il tempo e l’uomo stanno velocemente cancellando.
Si tratta di un attento studio sulle testimonianze residue del passato pre-cristiano in Valle Susa. Pignone (che ha curato i testi) e Strona (che ha scattato le molte foto presenti nel volume) hanno attraversato la valle partendo dal Musinè magico di Giuditta Dembech e aggiungendoci ricerche personali e lavoro sul campo.
Il risultato è un dettagliato censimento di coppelle votive, altari e menhir presenti nei boschi del territorio valliggiano. Cosa c’era prima dell’arrivo dei romani? Che culti erano venerati in Val Susa? Cosa è rimasto di quel paganesimo spazzato via con tanta attenzione dall’arrivo del Cristianesimo?
Gli autori sono attenti a precisare ogni ritrovamento indicandolo come certo, ipotizzabile o solo come un affascinante idea non confermabile. Si scopre così una storia avvincente e una valle disseminata di testimonianze.
Il volume è inoltre molto interessante anche per tutta la prima parte. Una introduzione che prepara il campo sia dal punto di vista geologico che da quello storico, raccontando come si è formata la valle e quali popoli l’hanno abitata.
Insomma un gran bel lavoro, preciso e dettagliato ma anche avvincente nelle modalità di scrittura e di narrazione. Oltre ad essere corredato da una grande quantità di materiale fotografico davvero affascinante.