La strana vicenda del succo di frutta – Il pay per post paga?

Vengo a scoprire da maurizio di una curiosa vicenda occorsa in rete poco tempo fa.

Autore dello scherzo (o inchiesta se volete) è Paul (e da lui potete trovare la relazione su quanto successo).
In breve il blogger, fingendosi investito da parte di una fantomatica azienda produttrice di succhi di frutta, ha proposto ad una decina di altri blogger la stesura di post a pagamento per pubblicizzare il proprio prodotto.

Non mi interessa qui capire chi ha risposto cosa alla proposta (ma ormai in giro anche i nomi sono chiari) quanto analizzare la questione del Pay per Post. Scrivere post retribuiti per promuovere un prodotto è giusto ed etico?
La blogosfera questa volta si è scatenata su tutti i fronti.

succo-di-frutta

Se volete sapere la mia non ci vedo proprio nulla di poco etico, nè tantomeno credo che scrivere articoli retribuiti possa minare l’autorevolezza di un blog. Naturalmente ad alcune condizioni irrinunciabili.
In primo luogo credo sia necessario dichiarare che il post in questione è un post sponsorizzato, ma questo solo per una forma di rispetto verso i propri lettori e di massima chiarezza.

In secondo luogo dovrei essere libero di parlare del prodotto nel modo che ritengo più adatto, criticandone anche alcuni aspetti, se necessario.
Se mi avessero proposto di scrivere del fantomatico succo di frutta avrei magari detto che mi piaceva la sua dolcezza ma non apprezzavo il retrogusto amarognolo. Qualcosa naturalmente non offensivo nei confronti del committente ma che mi permettesse di mantenere la mia libertà.
Ed in questo caso sono certo che il mio blog avrebbe acquistato autorevolezza anzichè perderne.

Ecco che quindi non sono daccordo con Enrico che condanna dal punto di vista etico la cosa (pur riservandosi di analizzare i singoli casi), così come ritiene che non sia funzionale a livello di marketing (ma questa parte del discorso non mi interessa in questa sede).
E tantomeno approvo Gianluca che differenzia un post retribuito da una recensione di un prodotto regalato. A mio modo di vedere stiamo parlando della stessa cosa.
Sono invece più in accordo con Donato che equipara la cosa ai mille contest e meme che invadono la rete. Che differenza c’è tra un post scritto in cambio di soldi ed uno in cambio di un link o di un premio messo in palio?

Detto tutto questo, ci tengo a chiarire che chiunque è libero di pensarla come vuole sull’argomento e di accettare o meno di prendere soldi per promuovere un succo di frutta. Semplicemente non ritengo più libero e autorevole chi si rifiuta “a prescindere” di farlo.

(credits foto: piermario)

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