Profondo rosso live

Una proiezione di Profondo rosso in piazza CLN a Torino credo sia paragonabile solo ad un concerto di Pino Daniele in piazza Plebiscito a Napoli.
Ed infatti davanti allo schermo c’erano decine di migliaia di persone (diciamo 30.000?) che colmavano la piazza e trasformavano via Roma nella sala cinematografica più lunga e grande del mondo.

profondo-rosso

Andiamo con ordine.
L’evento è l’apertura del Traffic Free Festival artisticamente diretto da Max Casacci (Subsonica) (a proposito, da stasera si comincia sul serio) e prevede la proiezione di Profondo Rosso musicato dal vivo da Claudio Simonetti e dai suoi Daemonia, attuale versione degli storici Goblin.
Arrivo in piazza giusto in tempo per scontrarmi (non metaforicamente) con Dario Argento che a fatica cerca di raggiungere il palco per introdurre il film e la band di Simonetti.
Credo che Torino sia l’unica città al mondo dove un regista viene accolto con un tripudio simile, ed ogni volta (e ieri sera nessuna eccezione) Argento non perde occasione per dichiarare il suo amore per la città, per l’architettura, per le donne, per gli uomini, per le strade. In un delirio da superstar innamorata dichiara, che se vogliamo, lui a Torino ci si trasferisce proprio.
Ovazione in piazza.

Poi parte il film, immediatamente interrotto da un boato quando Simonetti attacca il main theme del film, quella tastiera che sputa fuori uno dei brani più famosi al mondo.
E non mancano applausi “a schermo aperto” quando la macchina da presa di Argento inquadra a volo d’angelo proprio quella piazza CLN in cui ci troviamo, ma lo fa 34 anni prima. Se mi credete, vedere la fontana del Po inquadrata dalla stessa identica posizione in cui mi trovo nel preciso momento in cui guardo il film è un’emozione non da poco.
E gli applausi e i boati in piazza non mancano nemmeno per gli omicidi più efferati del film (ma a questo Argento dovrebbe essere abituato, per lo meno a Torino, avendo assistito io stesso alla proiezione del suo Pelts durante un Torino Film Festival con lui in sala).
La piazza è uno stadio, del film si capisce poco, ma tanto dubito che ci sia anche una sola persona lì in mezzo che non l’abbia mai visto. E non fa mancare i suoi applausi neanche Enrico Lo Verso, che segue il film in piedi a due passi dal sottoscritto.

E la recensione del film?
Starete mica scherzando?
Profondo rosso è il cinema (non solo quello horror)!
La storia, l’intrigo, la ricerca dell’assassino, la suspance che si trasforma in terrore. E poi le inquadrature, quelle volanti di piazza CLN, quelle in carrellate esagerate, quelle in super dettaglio degli oggetti maneggiati dall’assassino. E ancora gli zoom spezzettati sui volti di David Hemmings e Clara Calamai.
Gli effetti speciali degli omicidi, il sangue esagerato, la fantasia degli omicidi stessi. Ma anche l’ironia di alcune scene (le telefonate tra Hemmings e Daria Nicolodi, il personaggio di Glauco Mauri).
E la follia incredibile della stessa Clara Calamai.
E quel bar che è come se fosse un quadro, fermo, statico, immobile (inesistente).
E quella genialata del viso riflesso nello specchio (che provoca in piazza alzate di dita ad indicare lo schermo) e quel pupazzo ghignante (che Simonetti si porta dietro come mascotte in giro per il mondo).
E naturalmente le musiche (del resto, ieri sera eravamo lì per quello).
Devo aggiungere altro?
Se volete possiamo ricordare il personaggio terribile della bambina, o quello durissimo di Gabriele Lavia.
O ancora le riprese di villa Scott, che davvero hanno fatto scuola nel cinema successivo.

E chi se ne frega se la copia del film portata da Simonetti (“ha i titoli in inglese perchè ho scelto la più bella esistente al mondo!”) non solo avanza a scattini ma ha addirittura l’audio decisamente fuori sincrono… che nemmeno Enrico Ghezzi.

7 Comments

  1. Artefice says:

    Peccato davvero averla persa.. non per il film (le volte che l’ho visto non le conto nemmeno più) e forse nemmeno per le musiche dal vivo (le ho originali in un fantastico LP “Argento Vivo”) ma per l’atmosfera che credo si respirasse: l’atmosfera di una città-set, di una città-protagonista, della mia città!

  2. soloparolesparse says:

    @ Artefice
    Era una via di mezzo tra un cinema, un concerto di piazza ed uno stadio.
    Ma sicuramente l’emozione non è mancata.

  3. Gianluca says:

    Per me Profondo Rosso è un cult assoluto che ogni tanto mi rigusto. Non guardando più la tv da un pezzo, non sapevo dll’esistenza della manifestazione: ma il destino mi è stato amico. Ero ad un corso in via xx settembre e alle 22.00 sento levarsi nell’etere l’amata e inconfondibile sigla: chiedo cosa succede, quasi emozionato, mi avvisano dell’evento così a fine corso mi precipito: arrivare in in piazza CLN è stato un attimo.
    Meraviglioso gente, meraviglioso. Ed ogi volta che passo in quella piazza, volgere un’occhiata alla famosa finestra è d’obbligo.

  4. soloparolesparse says:

    @ Gianluca
    Non credo che la tv abbia dato molto spazio all’evento dell’altra sera… forse giusto il tg regionale…

  5. Joe! says:

    L’evento in sè è stato emozionante, di quelli che ti fanno dire “io c’ero” e con cui suscitare l’invida degli appassionati del film o semplici cinefili.

    Però davvero: troppi difetti, troppi intoppi. “La copia più bella esistente al mondo” era un semplice dvd, che ogni tanto spixellava come un dvx scaricato male e che a metà film ha sballato audio e video.
    La tastiera di Simonetti che si spegne durante l’assolo finale (e Simonetti che fa finta di niente).

    E poi vergognoso il pubblico che ad un certo punto obbliga le prime file a sedersi, come se fosse una proiezione ad un campeggio: prima si sono messi a urlare “seduti seduti”, poi vedendo che invece le prime file insistevano a far alzare loro, hanno iniziato a volare insulti e minacce.
    Così oltre ad aver regalato a me e tanti altri un bel maldischiena, la capienza della piazza è stata notevolmente ridotta.
    Una bella serata ma poteva essere organizzata meglio. Mentre l’inciviltà della gente…non è certo colpa degli organizzatori

  6. soloparolesparse says:

    @ Joe
    Si… bisogna ammettere qualche “leggero” intoppo… 🙂

Trackbacks for this post

  1. Vita di un IO » Blog Archive » Knife Edge – In punta di lama

Leave a Comment

Powered by WordPress | Deadline Theme : An Awesem design by Orman