Manga impact – i Robot giapponesi invadono Torino

Non ci crederete ma ho trovato il tempo di fare un salto al Museo Nazionale del Cinema per papparmi la temporanea sui manga.
Naturalmente (per chi conosce l’estensione e l’interesse del MNC) sono andato dritto dritto nell’Aula del Tempio per dedicarmi ai cartoni giapponesi.

Ed in quello scenario che non smette di stupire ho trovato cose curiose che per chi ha la mia età hanno anche un significato affettivo non indifferente.

manga

Tra lettini e cappelle (andatevi a studiare come è fatto il museo del cinema torinese) ci sono una serie di grosse vetrine che traboccano di pupazzi. Robot per lo più, perchè è quello il vero cuore dei manga.
Da Mazinga a Jeeg Robot, da Daltanius a Daitarn 3 ho ritrovato i compagni di giochi della mia infanzia, ed anche un sacco di gente che ammetto di non aver mai conosciuto.
Il tutto è ben raccontato ed è un piacere mettere un po’ d’ordine nelle serie, negli anni di uscita, nelle derivazioni di una storia dall’altra.
Così come è molto ben raccontato anche il merchandising che riguardava quei cartoni animati. Dai robot in metallo capaci di sparare pugni rotanti a quei pupazzi alti più di mezzo metro in PET (proprio quello dei fustini di detersivo), qualcuno li ricorda?
Tra l’altro sembra che questi ultimi siano quasi scomparsi (anche perchè erano molto fragili e ingombranti) quindi se ne avete ancora uno in casa tenetelo caro.

E poi mi sono inerpicato sulla passerella elicoidale (vale sempre l’invito a studiare la struttura del MNC) dove la galleria dei manifesti è completamente dedicata alla mostra.
Così ci sono gli acetati originali che permettono di rendersi conto di come quei cartoons venissero realizzati (ben prima dell’avvento della computer grafica) ma anche dei manifesti veramente memorabili, tra i quali un bel numero che mi hanno fatto scoprire come in Italia fossero usciti in sala alcuni film assolutamente taroccati, in pratica dei montaggi (realizzati qui) di sequenze tratte da diversi film giapponesi che ci hanno permesso di vedere cose tipo Mazinga contro gli Ufo Robot, pellicole in realtà inesistenti nella produzione giapponese originale.

Manga impact, questo il nome della mostra, continua fino al 10 gennaio e comprende anche un’esposizione esterna al Museo e le proiezioni al Massimo (ma queste forse sono già finite).
Se passate sotto la mole… entrateci!

(credits foto: mia in loco)

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