Aiuto vampiro – il circo dei freaks

Curiosa storia quella di Aiuto vampiro, terribile titolo scelto per un film che non è poi niente male (che poi non è escluso che in Italia esca col titolo Il circo degli orrori).
Il film di Paul Weitz è la trasposizione dei primi tre libri della infinita Saga di Darren Shan (12 volumi).

Darren Shan è il classico bravo ragazzo, per fortuna spesso traviato dall’amico Steve.
Nel paesino in cui vivono capita un circo dei Freak al cui spettacolo loro proprio non possono mancare.
Scappati da casa assistono ad una rappresentazione che mette in scena i più classici mostri della deformità umana. Dalla donna barbuta, all’uomo serpente, dall’uomo lupo a quello capace di mangire chili di metallo.
Tra i vari freak trovano posto anche un paio di vampiri ed uno di questi alleva un ragno velenosissimo.
Visto che Steve è appassionato di vampiri e Darren di ragni direi che è inevitabile che i due finiscano invischiati nella vicenda.

Solo che le parti si invertono ed è Darren, per salvare Steve dal morso del ragno, ad accettare di essere trasformato in un mezzo vampiro.
Da qui seguirà le orme di Larten Crepsey, il vampiro buono che ha inventato un modo per non uccidere gli uomini e nutrirsi ugualmente.
L’intervento di Darren provocherà però una rottura nella tregua tra vampiri buoni e vampiri killer che dura da un paio di secoli, riaprendo una guerra che immagino si svilupperà nei libri successivi ed in eventuali prossimi film.

La trama è in soldoni questa, ma siamo molto lontani da Twilight.
I vampiri hanno tutte le caratteristiche classiche (dalla luce del sole, alla velocità, al paletto nel cuore).
Piuttosto siamo forse più vicini ad Harry Potter, se sostituiamo la magia con la presenza dei freak.

Faccio un salto indietro per segnalarvi l’ottimo inizio del film.
Si gioca col ribaltamento di un classico. A raccontare la storia è lo stesso Darren che dopo pochi minuti ci avverte di essere morto. Giochino che colpisce sempre ma che ormai è abusato… solo che qui si rimescolano le carte perchè scopriamo subito che Darren in realtà morto non è… non nel senso tradizionale del termine.
E visto che siamo dalle parti dell’inizio del film vi dico anche che sono molto divertenti e ben fatti i titoli di testa, realizzati a disegni animati e decisamente affascinanti.

Ma torniamo ai freaks perchè ammetto che trovo molto migliore la parte di Aiuto vampiro che si svolge all’interno del circo che non la lotta tra i vampiri (obiettivamente vista e rivista).
Il circo è una specie di posto franco dove strani personaggi deformi (ma spesso anche dotati di poteri straordinari) vivono lontani dagli uomini che li temono e li allontanano.
Niente di diverso dal magnifico Freaks di Tod Browning (a parte il fatto che sembra proprio che i freaks del 1932 fossero reali, naturalmente).
Da segnalare la giovane Jessica Carlson, splendida ragazza scimmia e Salma Hayek, ancor più splendida donna barbuta, cui spunta la barba solo quando si eccita sessualmente.
E visto che parliamo di attori sono degni della parte che ricoprono anche John C. Reilley e William Defoe, i due vampiri buoni, che vanno a completare un cast davvero di grido, il secondo in realtà per pochi minuti.

Sia chiaro che non siamo di fronte ad un film indimenticabile, non è un horror, è piuttosto una saga per ragazzi.
Però è ben fatta, divertente.
Gli effetti speciali rendono bene quasi sempre (trovo terribili solo il ragno e l’effetto vampiro-che-corre), soprattutto quando si tratta dei trucchi dei freaks.
Vi segnalo ancora la presenza di Mr Tiny (un convincente Michael Cerveris), una specie di destino super partes, che però si diverte a guardare la battaglia tra le opposte fazioni e così proprio neutrale finisce per non esserlo.

Nota di merito finale per i piccoli mostriciattoli, simpatici fin che volete ma ad un certo punto tocca scoprire chi sono veramente.
Il film è in uscita in Italia il 7 maggio… salvo ripensamenti.

2 Comments

  1. Capisco il tuo giudizio positivo e neanche a me è dispaciuto, solo che l’ho trovato eccessivamente sfilacciato e così i vari punti di merito perdono di incidenza. Sarà poi che sono un fan di Weitz e mi aspetto da lui sempre qualcosa di più dissacrante sul piano narrativo…

  2. soloparolesparse says:

    @Eddie
    Effettivamente Weitz ci ha abituato a cose diverse…

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